I 10 punti del decreto “ammazza Taranto”

ammazzataranto.jpgQueste le motivazioni per cui il M5S si è opposto al Decreto cosiddetto “Salva ILVA e non ha partecipato al voto di conversione in legge:
1. Il Commissario, il sub-commissario e i loro delegati saranno immuni dalle azioni giudiziarie che potrebbero conseguire all’applicazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
2. Esclusione del patrimonio aziendale accumulato durante l’attività svolta in violazione delle norme ambientali
3. AIA non comprensiva delle bonifiche necessarie sia nell’impianto che nelle zone circostanti
4. Nessun impedimento alla costituzione di una “bad company” alla quale conferire le attività inquinanti ed a maggior rischio chiusura
5. Nessuna regolamentazione sul conflitto di interessi nelle nomina del commissario e del sub-commissario
6. Nessuna esenzione del ticket sanitario per le malattie correlate alle emissioni dell’impianto
7. Nessun obbligo presso le Regioni sedi degli impianti ad attivarsi per ottenere fondi europei destinati alle bonifiche
8. Nessun controllo sulla gestione dei rifiuti stoccati negli stabilimenti, i quali vengono anzi agevolati nelle discariche già esistenti, pur in assenza di analisi dei rifiuti
9. Paradosso per il quale il Commissario deve addirittura garantire la continuità produttiva, anche a discapito dell’ambiente, per generare gli utili necessari per coprire i costi del conseguimento dell’AIA
10. Nessun indennizzo previsto per i cittadini dei quartieri limitrofi all’impianto.”M5S Senato