Olli Rehn, alla Camera
da una galassia lontana lontana…

olli-rehn.jpg
Oggi, alla Camera dei Deputati, si è presentato nientemeno che Olli Rehn, vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue agli Affari economici e monetari. Non è chiaro se i suoi siano incarichi politici o capi d’imputazione.
Comunque, il tecnocrate era qui per un’audizione. Ovvero, per dettare a noi scolaretti poco diligenti la politica economica che dobbiamo adottare, direttamente in casa nostra. Nel Parlamento, lui non eletto da nessuno, arriva da una galassia lontana lontana e ci racconta che la stabilità in sé è un valore da difendere. Leggi: guai a voi se toccate il nostro beniamino international ricoLetta. Prima le imposizioni, poi le minacce, a Rehn mancano solo gli applausi.
Dopodiché, Olli esprime il doveroso ottimismo verso le sempre imminenti ripresine (per i fondelli), i pareggi di bilancio, gli obiettivi, le riforme e tutto il cucuzzaro degli strangolatori di Bruxelles, che impiccano i Paesi al “close to balance” e ai vari fiscal compact, two pack, six pack (senza birre) tanto più incomprensibili quanto più letali per le popolazioni che ci capitano sotto.
Applausi dai ricoLettiani e stridor di denti dal Paese intero, in attesa di nuove dissennate ricette del governo Letta per creare altro debito (8 miliardi di emissioni di titoli per saldare una nuova tranche di crediti dei fornitori della Pa), e dell’Europa a trazione tedesca che ci impone la sua stretta camicia di forza contabile.
Ma si sa, qui la sovranità è zero. Il Parlamento è aperto per finta, e nessuno si sogna di sbattere i pugni sul tavolo come invece hanno avuto la dignità di fare Francia e Spagna per ottenere condizioni più vantaggiose.
La dignità, se uno non ce l’ha non può darsela, specialmente di fronte ad onnipotenti alieni venuti da una galassia lontana lontana.