La brillante idea del Ministro renziano Delrio: triplicare i direttori generali

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Triplicare i direttori generali nei Comuni. Comuni che spesso non hanno più risorse da investire per servizi sociali, istruzione, cultura, manutenzione stradale. Sarebbe questa la brillante idea del ministro renziano Graziano Delrio contenuta all’interno di un emendamento al decreto legge sul pubblico impiego. Se passerà la proposta del Ministro per gli Affari Regionali anche i Comuni tra i 100.000 e i 50.000 abitanti potranno assumere un “city manager” dallo stipendio d’oro.
Secondo il quotidiano economico Italia Oggi “il testo è pronto e risulta all’esame del dicastero dell’Interno, per le questioni di merito, e del Tesoro per la verifica più importante, quella sulla invarianza di spesa. Per il dicastero degli Affari regionali guidato da Graziano Delrio, che lo ha formulato, non ci sarebbero oneri aggiuntivi semplicemente perché le nomine non sono obbligatorie”. Le nomine non sono obbligatorie, rassicurano. Certo, ma se un Comune sotto i 100mila abitanti deciderà di contrattualizzare un city manager ci saranno stipendi in più da pagare. Stipendi che possono variare tra i 150mila e 250mila euro annui per un ruolo che spesso è inutile. Risorse sottratte ai servizi per i cittadini nei Comuni.
Chi è il capo di gabinetto del Ministro Delrio ? L’ex direttore generale del Comune di Reggio Emilia Mauro Bonaretti. Bonaretti, curiosità statistica, quando ricoprì quel ruolo fu condannato a pagare dal Comune di Reggio una multa da 20.000 euro per un abuso edilizio. Lo stesso Bonaretti fino alla nomina ministeriale ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Andigel, l’associazione dei direttori generali dei Comuni e delle Province. Coincidenze naturalmente. Il Movimento 5 Stelle si batterà con forza contro l’approvazione di questo emendamento che non fa altro che autorizzare spese inutili nei Comuni a discapito dei servizi per i cittadini.
p.s. Delrio: quello che quando fu nominato ministro disse ai suoi concittadini: Resto il vostro sindaco“. Peccato che la legge prevedesse le sue dimissioni come denunciò subito il Movimento 5 Stelle ottenendole poco dopo.