Protesta nell’Artico: M5S al fianco di Greenpeace

Giovedì 19 settembre la Guardia Costiera Russa ha abbordato la nave di Greenpeace Arctic Sunrise e ha arrestato 30 attivisti a seguito di una protesta pacifica contro le operazioni di trivellazione nell’Artico di Gazprom. La nave Arctic Sunrise si trovava in acque internazionali, elemento questo che fa dell’irruzione della Guardia Costiera un atto illegale.
Il 18 settembre, la Guardia Costiera ha arrestato due attivisti di Greenpeace che stavano scalando la piattaforma petrolifera off-shore Prirazlomnaya di Gazprom. Gli attivisti stavano protestando in maniera pacifica contro le operazioni di trivellazioni petrolifere che la compagnia stava conducendo nelle acque artiche del Mare della Pečora. I due attivisti sono stati trattenuti contro la loro volontà e senza rappresentanza legale.
Greenpeace si trova nella Russia Artica per rendere testimonianza ed esprimere una opposizione non violenta contro i distruttivi e spericolati piani di trivellazione delle compagnie petrolifere. La protesta pacifica è stata repressa con forza estrema e sproporzionata da parte della Guardia Costiera Russa, che mercoledì ha sparato 11 colpi d’avvertimento alla nave e ha minacciato gli attivisti con coltelli e pistole.
Oggi si sta conducendo una protesta pacifica di solidarietà davanti a questa ambasciata a supporto degli attivisti, per chiedere che vengano liberati dalle autorità russe.
Vi esortiamo a trasferire le nostre richieste al governo russo senza indugio.
Chiediamo di:
– Liberare i 30 attivisti che sono stati arrestati dalla Guardia Costiera Russa mentre intraprendevano una protesta pacifica contro la piattaforma Prirazlomnaya di proprietà della Gazprom;
– Rilasciare la nave di Greenpeace Arctic Sunrise;
– Dare la priorità a valutare l’impatto ambientale delle attività delle compagnie petrolifere nell’Artico, e non alle intimidazioni aggressive verso dimostranti pacifici.
La vera minaccia all’Artico non viene da Greenpeace, ma dalle compagnie petrolifere come Gazprom. Noncurante del bisogno urgente di proteggere l’Artico, Gazprom è determinata a trivellare in quei remoti mari ghiacciati per estrarre quegli stessi combustibili fossili che stanno surriscaldando il nostro pianeta e sciogliendo i ghiacci. Una fuoriuscita di petrolio nell’Artico sarebbe irreparabile. Un evento del genere devasterebbe l’ecosistema locale.
Vi esortiamo a trasferire immediatamente queste richieste al governo russo a Mosca, per aiutarci a ottenere un rilascio immediato dei 30 attivisti e della nostra nave dalla custodia delle autorità russe.
Gianni Girotto Senatore Gruppo M5S