Sovranità: basta con la “solidarietà finanziaria” alla Germania!

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L’Europa dei tedeschi pretende che l’Italia ceda la propria sovranità monetaria per poter garantire le banche teutoniche.
Dal 2008 al 2012 lo stato tedesco ha ricoperto d’oro gli istituti di credito dell’intera Germania, versando ben più di 600 miliardi attraverso interventi di ricapitalizzazione e aiuti sotto forma di garanzie.
Quei soldi sono anche i nostri!
Bisogna quindi andare in Europa per riprenderci la nostra sovranità monetaria.
Andare in Europa per reclamare la dignità e la credibilità di un popolo intero che è stato preso in giro per oltre vent’anni, da una classe politica completamente incapace di governare il nostro Paese; inetta a tal punto da aver demandato e delegato ogni scelta a quelle istituzioni sovranazionali che le decisioni dicevano di saperle prendere.
Purtroppo però, quest’Europa non è l’Unione Europea della Grecia, della Spagna, del Portogallo o dell’Italia.
É l’Europa di chi ciclicamente ritiene di valere più degli altri e impone i propri interessi nazionali.
Complimenti alla Germania!
Ma ora tocca a noi.
Ogni giorno leggiamo risoluzioni e comunicazioni al Parlamento italiano dalla Commissione europea, l’organo esecutivo della UE; sistematicamente ci rendiamo conto che sono le stesse identiche parole delle comunicazioni fatte giorni prima dalle istituzioni tedesche, che a loro volta riportano il volere del sistema finanziario teutonico.
Scrivono al Parlamento italiano, per esempio, chiedendo di condividere sempre più sovranità, poiché lo richiede il sistema di solidarietà europeo, per la salvaguardia di tutti.
Ad oggi le istituzioni italiane non hanno fatto altro che eseguire, con disciplinata educazione clericale, il volere della vicaria finanziaria tedesca, rendendo l’Italia poco più di un soldatino sottomesso che esegue con solerzia gli ordini del comandante teutone, pur sapendo che la guerra che combatte non è per la propria libertà.
Un ordine impartito dall’alto, giustificato dalla cosiddetta solidarietà finanziaria.
Quale solidarietà?
Quale salvaguardia?
I sistemi in atto per il controllo dei vincoli di bilancio e le misure di infrazione per coloro i quali dovessero violarle, sono grevi strumenti di controllo, mascherati da strategie finanziarie il cui obiettivo è la sovranità su paesi e popoli.
Una volta si usavano strategie militari di conquista e gestione di aree e territori, passo dopo passo, trincea dopo trincea, si conquistava un Paese e lo si scarnificava di tutte le risorse.
Oggi, giorno dopo giorno, con rivendicazioni e avvertimenti, considerazioni dal Parlamento europeo, con minacce di nuove infrazioni, si prosciugano le casse dello Stato a colpi di fiscal compact e di meccanismi di stabilità.
È un mantra: “Ti controllo finanziariamente, così sono sicuro che tu spenda esattamente come io voglio affinché i tuoi soldi finiscano dove io voglio (nelle tasche delle banche tedesche)”.
È come se ogni mattina, uscendo di casa per andare a fare la spesa, ci consegnassero un pizzino con indicato in che supermercato andare, quanto dovremo spendere e soprattutto la lista della spesa di beni che nemmeno serviranno alla nostra sussistenza.
Ogni tanto però, agli alleati come la Francia e persino la Spagna si deroga, per non rischiare di dover combattere completamente da soli.
C’è bisogno di cittadini coraggiosi che vadano nelle istituzioni europee, senza alcun timore, che raccontino a questi invasori la verità e facciano sentire la loro voce; la voce dei cittadini italiani.
Quei cittadini il cui 40 per cento dei giovani é disoccupato, quei cittadini i cui anziani vivono con pensioni da 500 euro al mese, quei cittadini che si vedono tassati ancora di più i beni di prima necessità!
Non saremo sottoposti a questi mitteleuropei in giacca e cravatta, non saremo nuovamente complici del loro tentativo di rafforzamento del proprio sistema egemonico in spregio di qualsiasi diritto dei paesi vicini.
Giorgio Girgis Sorial