Aboliscono le Province… ma non i consulenti

eurocestino.jpg
Inizia il cammino per la ormai famigerata abolizione delle Province. E come prevedibile in Italia si comincia a passo di gambero, ovvero prorogando.
Cosa si proroga? Proprio la prima cosa che dovrebbe essere abolita, se lo scopo è svuotare pian piano le Province in previsione della cancellazione: le consulenze esterne dirigenziali.
Spulciando gli articoli del decreto sulla Pubblica Amministrazione, il certosino a 5 Stelle trova infatti il comma 8 bis dell’articolo 2 che prevede la proroga fino al 31 Dicembre 2014 degli “incarichi dirigenziali conferiti dalle Province a personale esterno all’amministrazione provinciale”.
Dunque dirigenti a contratto, individuati a suo tempo dal presidente e dalla giunta provinciale, non solo su basi tecniche, bensì tenendo conto di criteri politici. In due parole, amici di amici e soprattutto gente che guadagna un sacco di soldi. Pubblici.
Il taglio delle Province doveva servire a risparmiare, non solo a fare promesse elettorali. E se nel cominciare ad attuarlo si salvaguardano anzitutto gli stipendi eccellenti di frotte di consulenti, ovvero uno dei maggiori sprechi italiani, a che diamine serve allora abolire le Province?