M5S apre la battaglia al rigassificatore OLT

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Per tutelare la sicurezza dei cittadini e un’area marina protetta di gran pregio messi a rischio e minacciati dal rigassificatore Olt, il mega-impianto offshore per la produzione di metano al largo della Toscana, i portavoce del Movimento portano in Parlamento e nelle aule giudiziarie la questione.
L’iniziativa tenuta da pattuglia di parlamentari del Movimento 5 Stelle capitanata dal portavoce al Senato Gianni Girotto, capogruppo in commissione Industria a palazzo Madama, riguarda il deposito di un’interrogazione indirizzata al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato per chiedere di sospendere il progetto e a presentare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Livorno.
L’impianto, disposto ad una dozzina di miglia dalla costa, sarà costituito da una grossa nave ancorata al fondale marino in cui riversare mediante bracci di carico mobili il gas naturale liquefatto trasportato a bordo delle navi metaniere. E da qui, dopo averlo riportato allo stato gassoso, trasportarlo sulla terraferma tramite un sistema di tubazioni a 120 metri di profondità e immetterlo nella rete di distribuzione.
A regime il rigassificatore produrrà quasi quattro miliardi di metri cubi di metano l’anno, grosso modo il 5 per cento del fabbisogno nazionale. Anche a detta di Greenpeace, che da tempo si batte contro il progetto, si tratta però di un’operazione tutt’altro che sicura, considerati i rischi di disperdere in mare il gas in caso di incidenti. Ma l’operazione non convince neanche i cittadini delle due città toscane, che hanno dato vita al comitato “Offshore? No grazie“.
Molte sono le perplessità in merito ad un opera che attualmente con i consumi nazionale del gas in discesa potrebbe essere non utilizzata ma considerata sicuramente di un “complotto in alto mare“.
Per maggiori informazioni:
consulta l’interrogazione;
leggi l’articolo pubblicato sull’Espresso;
– gli ultimi aggiornamenti in un articolo del Sole 24 Ore.