Re Giorgio colpisce ancora: la legge elettorale si fa in sei.

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La legge elettorale, in Italia, si fa in sei. Sei persone.
Fine della Repubblica parlamentare, fine della democrazia, fine della Costituzione.
Oggi Napolitano ha convocato al Quirinale i 3 capigruppo di maggioranza al Senato, il Ministro Quagliariello e il presidente della commissione Affari Costituzionali al Senato, Anna Finocchiaro. Si sono messi comodamente attorno a una tavolo, tè e biscottini, e hanno buttato giù un’ipotesi di legge elettorale.
In sei, ripetiamo.
La riforma elettorale sarà così decisa a colpi di maggioranza su indicazioni presidenziali. Il Parlamento si sposta al Quirinale (con una netta riduzione degli addetti), il Governo invece si era spostato al Quirinale già da un pezzo.
Se ancora credevate di avere qualche voce in capitolo, o che la avessero i vostri rappresentati eletti come vi hanno insegnato fin dalle elementari, toglietevi ogni residua illusione: comanda solo Re Giorgio. Ai 10 milioni di elettori del MoVImento 5 Stelle e delle opposizioni, al Paese intero, non resta che attendere per conoscere il proprio destino.
Un po’ come succedeva secoli fa. Benvenuti nel medioevo prossimo venturo.