Restituiamo il futuro alla Terra dei Fuochi, adesso

3.jpg
La desecretazione dell’audizione in commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, tenuta dal boss pentito della camorra Carmine Schiavone, nel 1997, è l’ennesimo tassello che grida verità e giustizia per la Terra dei Fuochi.
Le discariche abusive che spuntavano come funghi e lo sversamento illegale di rifiuti tossici, avvenuto per anni nel totale silenzio delle istituzioni, hanno devastato la Campania felix (l’area compresa tra il napoletano e il casertano). Oggi in quelle terre il tasso di tumori che colpiscono la popolazione è enormemente più alto rispetto alla media nazionale, il disastro ambientale avrà bisogno di decenni di bonifiche per essere riportato sotto controllo, l’economia alimentare locale subisce le conseguenze di quella bomba igienico-sanitaria. E il rischio che sulle nostre tavole finiscano prodotti nocivi è concreto.
La desecretazione della testimonianza di Schiavone non può essere però considerato, come afferma la punta di diamante dell’ambientalismo Pd, Ermete Realacci, un “atto di trasparenza da parte delle Istituzioni”, da apprezzare perché “irrituale”, considerata la delicatezza della materia.
Non scherziamo, per favore. Dopo un silenzio omertoso durato 16 anni, ora alle istituzioni dovremmo anche dire grazie?
Questa non è trasparenza, valore per noi irrinunciabile: questo è un atto dovuto sopraggiunto con colpevole ritardo.
Abbiamo sempre denunciato le sofferenze e i crimini commessi in quelle terre e, nel luglio scorso, oltre 70 nostri parlamentari e tanti militanti hanno voluto partecipare allo Spazzatour, per vedere con i loro occhi gli effetti della prepotenza dei potenti sui comuni cittadini.
Di fronte ai nostri occhi, uno scenario apocalittico e le testimonianze di chi sostiene tutti i giorni la lotta contro omertà e soprusi.
Le parole di Schiavone riemergono dal passato proprio in coincidenza con il voto sulla mozione per la bonifica della Terra dei fuochi, di cui siamo firmatari. Arriverà in Aula lunedì.
Mettere bandierine sull’eventuale esito positivo del provvedimento non ci interessa. L’unica cosa che conta che agli uomini e alle donne di quelle terre venga restituita la possibilità di avere un futuro degno.
Ps Schiavone, parlando alla tv, dice che la distruzione di quei territori non sarebbe stata possibile senza “la collaborazione dello Stato“. Purtroppo, non ne dubitavamo. I responsabili, dentro la malavita e tra i colletti bianchi, devono essere presi e fermati: sono responsabili di attentato mortale nei confronti della collettività.