Sprechi: le “folies bergere” del Parlamento Europeo

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Sapete cosa sono le “cantine”?
E le “bare”?
C’è anche il “mastro di chiavi”…
Il regno del surreale e dello spreco dei soldi pubblici non è solo il Parlamento italiano, anche il Parlamento europeo non scherza affatto. Parlamento che ha sede a Bruxelles, insieme alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo. Ha sede solo per 25 giorni al mese: perché negli altri 5 si trasferisce baracca e burattini a votare a Strasburgo, senza altro motivo al mondo che onorare la douce France. Sta scritto nero su bianco nei trattati.
E così, ecco che il venerdì antecedente al trasbordo i corrieri si affollano a Bruxelles per ritirare le “cantine” e le “bare”, ovvero scatoloni e casse di documenti che una volta al mese vengono imballati e spediti in Francia (per poi ritornare 5 giorni dopo) con 8 TIR. Un camion fa navetta, su e giù per consegnare ogni giorno posta e documenti urgenti da Bruxelles durante le sedute a Strasburgo.
Non si spostano mica solo le cose: anche le persone. Cinquemila, per la precisione: in trasferta, oltre a deputati e personale vario, interi uffici stampa, funzionari, servizi medici, e persino un addetto con le chiavi degli uffici di Bruxelles e di Strasburgo che svolge il rituale di aprire e chiudere tutta la baracca una volta al mese.
E poi spese doppie per tutto: computer, fotocopiatrici, stampanti, telefoni, attrezzatura, riscaldamento; camerieri, baristi, autisti, pulizie.
Quanto costa mandare avanti questo periodico tran tran? Cifre notevoli.
I deputati della Commissione Politiche Europee del M5S segnalano che: “Secondo alcuni calcoli, i costi ulteriori della dispersione geografica del Parlamento Europeo si quantificano tra 156 milioni e 204 milioni di Euro, circa il 10% circa del bilancio annuale del PE. Se si riducesse la dispersione geografica, si risparmierebbero i costi di 3300 missioni al mese. Gli edifici del a Strasburgo restano inutilizzati per l’89% del tempo (si usano solo 42 giorni all’anno), ma hanno bisogno per tutto l’anno di riscaldamento, di personale e di manutenzione. Inoltre tutti i 766 deputati al Parlamento e 160 funzionari della Commissione hanno un ufficio sia a Bruxelles che a Strasburgo; e 150 funzionari hanno addirittura tre uffici, a Lussemburgo, Bruxelles e Strasburgo.”
L’assurdità della cosa è palese, e pur di non fare un torto a Strasburgo e all’orgoglio francese si arriva ad estremi surreali: quando si verificò il disastro dell’eruzione del vulcano islandese, la sessione francese dovette tenersi lo stesso anche di fronte al blocco dei trasporti di tutta Europa. E i deputati delle isole non poterono raggiungere Strasburgo per mancanza di voli aerei. Alla faccia di liberté, egalité, fraternité…