Sardegna: niente fondi, dai venditori di fumo. (#lettamente)

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Attenzione: venditori di fumo all’orizzonte!
Dopo i disastri in Sardegna il Governo ha attivato la sua macchina del fumo, sbandierando su tutte le gazzette che il fondo per le calamità naturali sarà rimpinguato dai 68 milioni derivanti dal taglio al finanziamento pubblico ai partiti. Compiaciuta approvazione generale… peccato non sia vero nulla.
I 68 milioni per gli alluvionati, fiore all’occhiello del sottosegretario Legnini:
1) Non vanno alla Sardegna;
2) Non sono 68 ma 60
3) Il taglio al finanziamento ai partiti non è di questo Governo.
Proviamo a spiegare. Il famigerato taglio al finanziamento pubblico è stato fatto dal governo Monti nel 2012, mentre il governo Letta non ha ancora fatto un bel nulla in proposito: la sua #leggetruffa dorme in Senato e chissà quando si sveglierà.
La legge Monti, inoltre, già vincolava la destinazione dei fondi ai territori sconquassati dalle calamità naturali -o dall’urbanizzazione ad minchiam- a partire dal 2009. Quindi Marche, Lucca, Massa Carrara, Genova, La Spezia, Toscana, L’Aquila, Calabria e Basilicata. Di Sardegna non c’è menzione, dato che non avevano la palla di vetro (anche se quando si parla di dissesto idrogeologico il futuro è purtroppo certo…)
Ma la cosa più grave è che il governo Letta ha scippato quasi 8 milioni, 7.629.845 per la precisione, ai territori colpiti dalle calamità naturali: il comma 251 del maxiemendamento alla legge di stabilità dispone che dei 68 milioni previsti (e declamati da Legnini) 8 sono destinati a “interventi strutturali di politica economica”. In due parole: fare cassa!
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La notizia vera sarebbe quindi: “Abbiamo grattato 8 milioni agli alluvionati“. Scommettiamo che non la sentirete in nessun TG?