“Un minuto di vergogna” il discorso di Paola Taverna sulla sfiducia a Letta – video


Mercoledì 11 dicembre 2013, Paola Taverna interviene in aula per ribadire la sfiducia del MoVimento 5 Stelle al Governo Letta.
Qui il testo integrale del discorso
Presidente Letta, Onorevoli colleghi
quello a cui stiamo assistendo, oggi, è un accompagnamento coatto del Governo in Parlamento, imposto dal Presidente della Repubblica. Una passerella inutile e squallida sul palcoscenico delle Camere, al solo scopo di ingannare l’opinione pubblica, facendole credere che esista una parvenza di stabilità. Che “Va Tutto Bene”….
Avrei dieci minuti, ma forse sono anche troppi, perché già troppe sono le volte in cui ci siamo alzati, in quest’aula, per chiedervi la stessa, identica cosa. Staccare la spina a un esecutivo che si trascina stancamente da mesi senza concludere nulla. Dire addio a un Governo che, pur di non tirare le cuoia, preferisce far morire d’inèdia un intero paese.
Quale agenda ci proporrete oggi? Quella di Alfano che con i suoi 30 barabba vi tiene in equilibrio… o forse per le palle d’acciaio? O quella di Renzi che, dopo il battesimo delle primarie, ha deciso di vestire i panni del “nuovo unto dal Signore”? Il nostro è infatti il paese delle agende dei sogni che non si realizzano mai, mentre le agende vere, quelle rosse, spariscono misteriosamente… lasciando dietro di loro enigmi e incubi senza fine. Ogni giorno non fate altro che ripetere la solita cantilena dell’antipolitica.
Fermiamoci un attimo e riflettiamo: chi è che ambisce a violentare la Costituzione aggirando le tutele dell’art. 138? VOI! Chi è invece che sta lottando con tutte le sue forze per difenderla? Noi! Chi è che afferma di voler ridurre i costi della politica e poi intasca i rimborsi? VOI! Chi è che, invece, rispetta il risultato del referendum e restituisce 42 milioni di euro? Noi! Chi è che non ha fatto nulla negli ultimi 8 anni per correggere una legge elettorale palesemente incostituzionale, pur di continuare a sedere comodamente e illegittimamente in questo Parlamento? Che ha costretto la Corte costituzionale a divenire la stampella di una Repubblica che avete svilito e ridicolizzato? VOI, VOI e ancora VOI!!!
VOI siete la vera antipolitica! VOI siete l’antidiritto, VOI siete l’anticostituzione!!! Questo pseudo-Governo è nato grazie al sostegno dell’armata Brancaleone delle larghe intese, messa insieme con le lusinghe e le minacce del Presidente della Repubblica, sempre più calato nelle doppie vesti di leader politico o di arbitro dello Stato, a seconda delle necessità e delle convenienze…
“L’azionista” di maggioranza è sempre stato il PD, che nel frattempo è arrivato al terzo segretario, e dico terzo, dall’inizio della legislatura (stavolta sarà quella buona? Bah…) insieme ai soci di Scelta civica, ma soprattutto con il grande apporto del PDL, così invischiato nella faida ornitologica tra falchi e colombe che ora dobbiamo fare i conti coi suoi derivati, NCD e Forza Italia, amici-nemici tutti da scoprire, con una strizzatina d’occhio a GAL che, quando serve, una mano non la nega mai.
Ma, tanto per dirne una, chi l’ha votato, il GAL, nelle urne delle ultime elezioni? Qualcuno di voi ha visto forse un programma o una lista con questo nome? Più che un gruppo sembra un casello autostradale, ogni tanto passa una comitiva di 4 senatori in arrivo dal PDL, poi ne riparte un’altra in direzione NCD, e ne arriva infine una terza fresca di giornata dalla rinata Forza Italia, tutto pur di salvare a qualsiasi costo questo importantissimo sodalizio dalla dubbia identità… Che magnifico esempio di coerenza!!!
Dobbiamo «recuperare decenza, sobrietà, scrupolo, senso dell’onore e del servizio». Erano queste le sue parole il 29 aprile 2013… se le ricorda Presidente Letta? Che senso hanno, con voi, ormai? Che ne rimane, dopo le telefonate “umanitarie” del Ministro della Giustizia a Ligresti? Dopo la vile deportazione in un regime dittatoriale di una donna e della sua bambina di 6 anni? Dopo l’avviso di garanzia per corruzione al Sottosegretario De Luca? Quanto in basso dovete ancora cadere, prima di avere un rigurgito di orgoglio e andarvene da soli?
Mi creda presidente Letta, se non fosse così dolorosa la situazione che stiamo vivendo, proverei quasi pena per lei. Sono passati poco più di due mesi dall’ultima volta. Quella in cui il solito prestigiatore riuscì ad estrarre l’ennesimo coniglio dal cilindro. E lei era proprio lì, giulivo e sorridente, mentre elogiava di nascosto un pregiudicato, un evasore fiscale, chiamandolo “grande”.
Stessa scena, stesso posto, quasi lo stesso cast di Governo. Mi chiedo se l’assuefazione da programmi tv, che sembra aver narcotizzato una larga fetta del popolo italiano, non sia da lei riproposta in questo Parlamento, pur di distrarci tutti trascinandoci in un grande reality show, in cui nulla di ciò che appare corrisponde alla realtà.
E infatti cosa rappresenta il dibattito odierno?
Voi volete nascondervi dietro l’ennesimo inciucio a danno dei cittadini italiani, pur di incassare una fiducia risicata… votata spalmando una nuova passata di colla sulle vostre poltrone.
Fiducia… che cos’è, ormai, la fiducia? La parola fiducia, in italiano, vuol dire “sentimento di attesa ottimistica verso qualcosa o qualcuno”, fondato su “segni o argomenti certi o molto probabili”… Sul “sentimento di attesa”, nulla da eccepire. Il nostro paese è eternamente in attesa delle riforme strutturali promesse da questo esecutivo.
Quanto all’ottimismo, lasciamo parlare i fatti concreti e non le chiacchiere. Sotto il profilo economico, i dati oggettivi del lavoro prodotto da questo governo non sono solo negativi: sono sconcertanti. Lei ha detto più volte, oggi, che questo esecutivo ha posto un argine alla crisi economica: come è possibile, allora, che il debito pubblico sia cresciuto nel secondo trimestre di quest’anno di 3 punti percentuali e continui a crescere? Come è possibile che nel terzo trimestre sia ulteriormente calato il numero degli occupati del 2,3%? Parliamo di 522.000 posti di lavoro perduti, soprattutto nel Mezzogiorno, dove registriamo addirittura un meno 5,4%. La pressione fiscale in Italia è al 44,0% sul Pil nel 2012, in crescita rispetto al 42,5% dell’anno precedente (+1,5%).
Voi ci chiedete qualche altro mese di fiducia. Noi vi chiediamo solamente un minuto… ma che sia un minuto di VERGOGNA.
Si vergogni, Presidente Letta, perché il 29 aprile, durante il suo battesimo di fuoco, lei ha annunciato in quest’Aula una sterminata serie di intenzioni e di obiettivi… e sono tutti, finora, inesorabilmente, drammaticamente FALLITI!
Si! Un minuto di vergogna per aver fallito con la:
– Forte riduzione delle tasse sul lavoro: 14 € al mese? Ridicola!
– Misure a sostegno dei neoassunti: non sostenuti! Meglio farli assumere all’estero i nostri giovani per voi!
– Pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche: non effettuato! E abbiamo perso altre migliaia di imprese!
– Rinuncia all’inasprimento dell’IVA: un minuto di vergogna!
– Aumento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese: non garantito! Anzi, avete bocciato il nostro emendamento per liberarle dall’IRAP!
– Lotta alla corruzione, sarebbero decine di miliardi ogni anno: ma a voi fa più comodo una tregua!
– Soppressione dell’IMU: entro lunedì prossimo, il saldo 2013 attende alla cassa 15 milioni di italiani e 700 mila imprese, e sarà più caro di quello di giugno!
– Velocizzazione dei processi: viaggiano ancora col freno a mano tirato!
– Aiuto agli studenti capaci e meritevoli: evidentemente non sono abbastanza meritevoli per voi!
– Innovazione, ricerca e sviluppo: non ricercate e non sviluppate! Altri cervelli in fuga!
– Semplificazioni burocratiche: troppo difficili da semplificare!
– Lotta al dissesto idrogeologico: la vada a raccontare ai Comuni sardi se ne ha il coraggio!
– Superamento della precarietà nella pubblica amministrazione: l’unica cosa che avete stabilizzato è l’esistenza della precarietà!
– Reddito minimo garantito: non solo non pervenuto, ma da voi deriso e disprezzato!
– Miglioramento trasporto pubblico: non ha imboccato la corsia preferenziale!
– Finanziamento pubblico dei partiti: mi rifiuto persino di commentarlo. In compenso, siccome non vi siete fatti bastare i vostri 47 milioni, ne avete raccolti altri 5-6 con le primarie del SUO partito, Presidente Letta!
– Lotta all’evasione: al contrario, l’avete incentivata col pluri-condono alle slot machines!
– Riforma del bicameralismo: una finzione nascosta nella vergognosa violazione dell’articolo 138 della Costituzione! E ora, forse, volete finalmente abbandonarla senza nemmeno ammettere che abbiamo sempre avuto ragione.
– Abolizione delle Province: si commenta da sé!
– La nuova legge elettorale: se arriverà dovremo ringraziare solo la Corte Costituzionale che ha fatto ciò che voi non avete mai voluto fare!
– Riduzione dei costi della politica, nulla di NULLA! Anzi NIENTE!!!
Affacciatevi alla finestra, e vedrete un paese distrutto che ancora vi illudete di governare, nel quale tutte le categorie sociali si stanno radunando sotto la bandiera italiana per chiedere un cambiamento totale di una classe dirigente che ha fallito.
Quanta disperazione deve ancora salire dalla voce degli agricoltori, degli operai, dei trasportatori, degli artigiani, dei piccoli imprenditori, delle comunità martoriate? Quanta prima che vi rendiate conto che non basta un personaggio mediatico nato vecchio a coprire il puzzo di corruzione, di immobilismo e di parassitismo degli ultimi decenni? O forse volete proprio che la sofferenza del popolo si trasformi in rabbia… per travestire le vittime da carnefici, e i veri carnefici da vittime.
Dite la verità ai cittadini italiani che vi osservano… questa fiducia di oggi la chiedete a voi stessi PER voi stessi, nell’ennesimo vergognoso tentativo di auto-legittimarvi. Mentre qui vi congratulate per aver raggiunto i compromessi scellerati che chiamate “programmi”, dalle piazze, dai negozi, dalle case un intero paese vi sta dicendo che non ha più il tempo e la forza di sopportare le vostre promesse vuote. NON HA PIU’ TEMPO… perché NON C’E’ PIU’ TEMPO!!!
Presidente, il tempo che concediamo a lei e al suo Governo è solo un minuto…un minuto di vergogna!
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