Ogm: il Governo Letta fa contenta la multinazionale Monsanto

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Colpo di mano del Governo degli inciuci in materia di OGM. A beneficiarne è …la multinazionale Monsanto.
E’ arrivata infatti la comunicazione che l’Italia non invocherà la clausola di salvaguardia per vietare il potente mais OGM Mon810 della Monsanto.
Questo nonostante le promesse e gli impegni in senso contrario dei mesi scorsi.
La cosa più triste è che la motivazione risiede in una interpretazione del tutto singolare di una sentenza del 2011 che ha visto soccombere la Francia contro Monsanto per motivi meramente procedurali.
In una risposta all’ interrogazione presentata dalla portavoce 5 stelle in Senato Elena Fattori, sono stati presi in considerazione solo alcuni stralci della motivazione della sentenza. Solo quelli che fanno comodo a una posizione deleteria per l’agricoltura, l’economia, nonchè per la salute e l’ ambiente.
Tale sentenza  infatti fu emanata sulla base di presupposti che in Italia non esistono e che quindi non osterebbero al percorso per la richiesta della clausola di salvaguardia.
Sarebbe la stessa strada seguita con successo dalla Germania e di cui i nostri rappresentanti al Ministero non sanno nemmeno dell’esistenza. Ancora una volta si mette la testa sotto la sabbia e si usano pretestuose motivazioni per non seguire esempi virtuosi esistenti.
L’incoerenza è ancor più rimarcata dall’ostentato decreto interministeriale di luglio (in realtà non pubblicato prima di settembre) che, e qui il paradosso è comico, ha come base giuridica e procedurale esattamente la stessa che è stata bocciata in Francia.
In sostanza il Ministero dell’Agricoltura ci ha detto che non invocherà la clausola di salvaguardia perché alla Francia è stata bocciata con sentenza, ma adotta gli stessi atti che in Francia sono stati oggetto dell’impugnativa accolta dalla Corte di Giustizia Europea. La contraddizione al potere.
Quella degli OGM è una questione di grande complessità e ogni volta che un ricercatore trova nuovi elementi legati al pericolo per salute e ambiente, viene privato dei finanziamenti.
Sembra quindi evidente la mancanza di volontà politica e strategica per mantenere chissà quali equilibri affaristici con le multinazionali: il ritardo del decreto ha provocato una semina incontrollata in Friuli Venezia Giulia che tra l’altro non ha prodotto nemmeno sanzioni come vuole la legge.
L’assenza della clausola di salvaguardia lascia un vuoto normativo, lo stop al finanziamento a ricerche in fase avanzata, l’astensione nei comitati tecnici europei verso l’adozione di nuovi OGM.
Bastano come segnali per capire la direzione di questo Governo? Il Movimento 5 stelle ribadisce la possibilità e l’assoluta necessità e urgenza di richiedere la clausola di salvaguardia contro gli OGM.