Chi ha portato le scie chimiche in Parlamento? Il PD!

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Matteo Renzi, il leader telecomandato, continua ripetere a pappagallo le storielle che gli suggeriscono i suoi ignoranti mentalisti che nulla sanno né del PD né (tantomeno) del MoVimento 5 Stelle.
Da tempo il suo team cerca di inculcare negli italiani la convinzione che il M5S sarebbe una forza politica di cacciatori di farfalle, che crede alle favole e alle scie chimiche. Controlla, Matteo, i discorsi che ti scrivono: perché potrebbero ritorcertisi contro.
Ad esempio: sapete qual è il partito che ha portato all’attenzione del Parlamento il pressante problema delle scie chimiche, appunto? Proprio il PD. Con tanto di serissime interrogazioni parlamentari, in cui si sollecitava il governo a guardare all’insù e a porre rimedio.
E mica una sola volta: le scie chimiche stanno talmente a cuore al partito di Renzi che di interrogazioni ne sono state fatte ben sei (6). La prima nel 2003, ad opera di tal Italo Sandi (il partitun si chiamava ancora DS) che evidentemente deluso dal risultato è passato poi armi e bagagli all’UDC; sempre nel 2003, Piero Ruzzante (oggi al Consiglio Regionale Veneto per il PD) è tornato alla carica con le scie nel cielo; nel 2006 è stata la volta di Gianni Nieddu, questore del Senato, che fu poi silurato dal suo stesso partito perché aveva cercato di tagliare i costi del Parlamento.
Occuparsi di scie chimiche va bene, nel PD, ma guai a toccare i costi della politica.
Il più attivo, per finire, Sandro Brandolini, con due interrogazioni nel 2008 e una nel 2009. Deluso forse dal fatto che il governo ha prestato poca attenzione alle scie, si è ritirato alla fine dello scorso anno. Lasciando il posto al suo pupillo e degno erede, quel Lattuca che si distingue un giorno sì e l’altro pure per aggressioni ed intemperanze. Saranno le scie chimiche che gli danno alla testa.
Così come danno alla testa ai mentalisti che scrivono i discorsi di Renzi. Ragazzi, che ne dite lì al PD di preparare un’altra interrogazione parlamentare sulle scie nel cielo? In fin dei conti, siete diventati degli esperti. Il Paese conta su di voi… come sempre.