Via le 25 poltrone di Mastrapasqua… e le 20 della moglie!

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Le dimissioni dovute, e comunque tardive, del boiardo di Stato Antonio Mastrapasqua sono soltanto il primo passo di quello che dovrà essere il riscatto e il rilancio dell’Inps.
I conflitti di interessi schiacciavano già da troppo tempo Mastrapasqua, e noi siamo stati i primi a mettere pressione al governo con una interrogazione urgente al ministro Giovannini. Tutte le cariche di Mastrapasqua, relative a società partecipate dall’Inps, devono ora essere azzerate. In primis ci riferiamo a Equitalia e a IdeaFimit Sgr, che gestisce il patrimonio immobiliare dell’istituto.
Ma c’è un altro aspetto grave della vicenda, e riguarda gli incroci e i passaggi di testimone su molte poltrone societarie tra l’ex presidente Inps e la moglie Maria Giovanna Basile che siede nei consigli di amministrazione di mezza galassia: da RaiWay a RaiCinema, dall’ACI all’ACEA, poi aziende ospedaliere, immobiliari e persino una banca. In tutto ben 20 poltrone, che con le 25 del marito fanno 45 in due.
Un magna-magna familiare che ha le dimensioni di una dinasty. Inoltre emergono persino notizie inquietanti sull’eventuale anomalia della laurea di Mastrapasqua.
Ora toccherebbe a Letta, e si spera che non faccia ricorso al solito decreto che asfalta le prerogative delle Camere, ma sostenga una pronta calendarizzazione delle proposte di legge per la riforma complessiva della governance dell’Inps.
Il deputato M5S Marco Baldassarre, primo firmatario dell’interrogazione rivolta a Giovannini, afferma: “Adesso non bisogna sostituire Mastrapasqua con un altro presidente monocratico, seppur più presentabile. Bisogna cambiare radicalmente il governo del più grande istituto previdenziale d’Europa. Il M5S sarà vigile promotore di una rivoluzione necessaria al fine di dare moralità ed efficienza all’Inps”.