Treni di Serie A e di serie B: il M5S accende i fari su disagi e disservizi dei pendolari

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Sono quasi tre milioni gli italiani che ogni giorno usano il treno per raggiungere il luogo di lavoro. Eppure continuano a susseguirsi i tagli alle linee ferroviarie suburbane. Ai tagli poi, spesso sono corrisposti aumenti del costo dei biglietti.
La situazione in cui versa il trasporto ferroviario italiano è sotto gli occhi di tutti.
I pendolari italiani sono i più bistrattati di tutta Europa: troppo scadente la tecnologia presente sui vagoni che passano per i medio-piccoli centri, scadente la tecnologia presente sui vagoni che passano per i medio-piccoli centri, convogli eccessivamente affollati (su alcune tratte l’occupazione media supera abbondantemente la capienza), carrozze tante volte obsolete, treni spesso in ritardo. I problemi del trasporto ferroviario pendolare sono estesi a tutte le regioni del paese ed interessano una fascia sempre più ampia della popolazione.
Il tutto mentre gli investimenti nell’Alta Velocità continuano a crescere.
Su tutto questo e molto altro il M5S ha presentato una interrogazione a prima firma Serenella Fucksia ai Ministri Lupi e Saccomanni per sapere cosa intendano fare per risolvere questa situazione e come intendano individuare le risorse necessarie per il servizio ferroviario locale all’interno di una più ampia politica dei trasporti.
Il M5S farà di tutto affinché il tema del trasporto ferroviario pendolare entri nell’agenda delle politiche nazionali, perché è una delle chiavi fondamentali per uscire dalla crisi economica, sociale e climatica che stiamo vivendo. Investire in tale settore aiuta a migliorare la qualità della vita per milioni di cittadini che ogni giorno viaggiano su treni regionali e intercity.
Un viaggio, troppo spesso da incubo.