Forze dell’ordine, M5S: scorrere graduatorie per coprire vuoti organico

“Coprire i posti vacanti in polizia, guardia di finanza e polizia penitenziaria scorrendo le graduatorie esistenti, per risparmiare risorse, garantire i diritti, velocizzare e ottimizzare i tempi”. Questa la proposta del gruppo parlamentare del M5S alla Camera in merito alla gestione dei vuoti negli organici delle forze dell’ordine.
“Il Governo continua a fare bandi praticamente inutili, che sprecano importanti risorse sottraendole alla collettività, per strizzare l’occhio ai sindacati, alimentare il clientelismo e i gruppi d’interesse” continuano i deputati che denunciano come “le procedure concorsuali attivate dal Governo siano in contrasto con la legge D’Alia e con una pronuncia del Consiglio di Stato che ha chiaramente statuito come il ricorso allo scorrimento delle graduatorie sia ormai la regola da applicare prima di indire nuovi bandi”.
“Ci sono 7.597 posti vuoti di sovrintendente in polizia – aggiungono i deputati M5S – e le tre graduatorie tuttora vigenti coprirebbero fino 9.909 posti. Invece si fanno due nuovi bandi che ci costano 24 milioni di euro e vedrebbero l’assunzione di nuovo personale, nella migliore delle ipotesi, almeno fra 5 anni. Stessa situazione per gli allievi agenti della polizia, con un nuovo bando da 650 posti, quando in 672 sono pronti a cominciare i corsi. Tra l’altro, dovrebbero essere pronti a entrare in servizio per motivi di sicurezza legati all’Expo, insistendo con la procedura concorsuale, saranno pronti quando l’Expo sarà già finito”.
“Le stesse circostanze si riscontrano con ispettori e sovrintendenti della guardia di finanza, dove i posti banditi potrebbero essere coperti scorrendo le graduatorie dei concorsi precedenti e dove, in più, si è anche registrato uno scandalo legato a ‘mazzette’ pagate alla commissione esaminatrice che ha portato la procura di Bari ad aprire un’inchiesta. Infine, ci sono 1.500 posti di nella polizia penitenziaria che ancora attendono di essere coperti”.
“Il MoVimento 5 Stelle – concludono – è stata l’unica forza politica che, avendo le mani libere, ha potuto contrastare queste ‘cattive pratiche’ da parte del Governo con interpellanze, interrogazioni, ordini del giorno ed emendamenti alla legge di stabilità, presentati dalla deputata calabrese Dalila Nesci con alcuni colleghi. Le risposte, ovviamente, non sono mai arrivate. Anzi, la stessa Nesci è stata minacciata di querela da due sindacati di polizia per un suo intervento alla Camera. Indice, evidentemente, che siamo sulla buona strada”.