Affitti d’oro, avanti tutta in tutta Italia
Pd stia zitto, paga a Scarpellini affitto per Nazareno

ROMA, 20 marzo 2014 – “Recedere dagli affitti d’oro della Camera ora, subito. Ed è solo l’inizio, stiamo mettendo in rete con tutti i meet up italiani vademecum e fac simile per procedere alla recessione dei contratti di affitto milionari di Regioni, Province e Comuni”. Così il gruppo alla Camera del MoVimento 5 Stelle a proposito dell’applicazione della cosiddetta norma-Fraccaro, dal nome del deputato a 5 stelle, che consente di recedere con un preavviso di un mese dai contratti-mostro, come quelli intrattenuti dalla Camera dei Deputati l’immobiliarista Sergio Scarpellini per i Palazzi marini che ci costano 38 milioni l’anno.
“Apprendiamo dalla stampa – aggiungono i deputati a 5 stelle – che la casta, come al solito, si è chiusa a riccio e a difesa dei suoi amici, come, appunto, Sergio Scarpellini a cui, come lui stesso ha dichiarato, il Pd paga l’affitto della sede del Nazareno. Quindi, dopo il caso di Carrai, che avrebbe messo a disposizione di Renzi un appartamento, ecco un’altra forte relazione fra i democratici e i poteri forti. Il Pd dovrebbe mantenere un minimo di dignità e stare zitto”.
“Ora vengono fuori i 300 possibili esuberi da Milano ’90 – continuano – in caso si procedesse al recesso, oppure che 400 deputati e relativi assistenti, poverini, non avranno più un luogo dove stare. Per non parlare delle minacce di Scarpellini che si è già detto pronto a fare ricorso. Tutte balle. Questo è semplicemente il sistema che, nel momento in cui avverte il cambiamento, tira fuori tutte le sue resistenze. E poi la soluzione è semplice, basta utilizzare beni demaniali”.
Ma l’attività del MoVimento non si ferma ai palazzi Marini. “Stiamo mettendo in rete un ‘kit’ che consentirà a consiglieri regionali, provinciali e comunali di replicare l’azione contro gli affitti d’oro grazie alla norma targata MoVimento 5 Stelle. Il cambiamento è in atto – concludono – e sarà impossibile fermarlo. Politici, politicanti e palazzinari se ne facciano una ragione”.