Le vere riforme del Movimento 5 Stelle: partiti votatele!

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Questo Parlamento, frutto di una legge elettorale incostituzionale non può permettersi di fare riforme costituzionali strutturali.
La riforma del Senato proposta da Renzi è autoritaria, lenta e non raggiunge gli obiettivi di un reale taglio dei costi della politica e di abbattimento del numero delle poltrone. Infatti i risparmi sarebbero davvero trascurabili. Basti pensare che il Senato verrebbe trasformato e non soppresso, per cui sarebbe sempre necessaria una Amministrazione servente, il cui costo non sarebbe quindi eliminato. Al contempo, il numero dei deputati rimarrebbe invariato.
In poche parole è solamente una delle tante “marchette” elettorali che il neo presidente del consiglio sta facendo in vista del 25 maggio.
Il Movimento 5 stelle ha più volte espresso, durante l’ultimo anno, come vuole riformare il Parlamento nella sua interezza senza stravolgerne gli equilibri costituzionali e, nei fatti, ha dimostrato come è possibile ridurre i costi della politica.
Riassumendo:
Il Bicameralismo perfetto va mantenuto, in quanto rappresenta un meccanismo di garanzia importante attraverso cui il Parlamento opera le sue scelte. Grazie al bicameralismo e all’azione del Movimento 5 Stelle, in questa legislatura è stata fermata la pericolosa riforma dell’articolo 138 della Costituzione, è stata cancellata la norma che penalizzava i Comuni anti-slot machines ed è stata modificata, come chiedevano i magistrati antimafia, la legge sul 416 ter che punisce lo scambio elettorale politico-mafioso. Norma, quest’ultima che (guarda caso!) ora Renzi vuol di nuovo cambiare.
Le funzioni vanno ottimizzate e più democrazia partecipata e diretta. Più che uno stravolgimento della Costituzione occorre una sua manutenzione, che si può compiere semplicemente e velocemente, attraverso la modifica dei regolamenti parlamentari. Limitare il ricorso alla decretazione d’urgenza; inserire nuovi strumenti di partecipazione popolare e diretta; rivedere il nuovo riparto di competenze tra Stato e Regioni che dal 2001 ad oggi ha provocato tanti contenziosi.
Il numero dei parlamentari della Camera e del Senato va dimezzato
La Camera sara’ composta da 315 deputati, la metà degli attuali 630. Il Senato da 100 eletti in circoscrizioni regionali, meno della metà degli attuali 315.
Parlamento pulito I condannati non potranno essere candidati ed eletti. Inserimento del limite di due mandati parlamentari per permettere un continuo ricambio della classe politica nazionale.
Taglio dei costi della politica. Il Movimento 5 Stelle ha già attuato attraverso i propri parlamentari fortissimi tagli ai costi della politica, dimostrando come sia possibile realizzare da subito risparmi per decine di milioni di euro tramite: dimezzamento degli stipendi; rendicontazione obbligatoria della diaria e restituzione del non speso; abolizione dell’indennità di carica; abolizione dell’assegno di fine mandato; abolizione reale del finanziamento pubblico ai partiti.
Questa proposta di riforma del parlamento che il Movimento 5 stelle avanza da un anno, attraverso fatti concreti e atti depositati, non stravolge i delicati equilibri costituzionali permettendo un ammodernamento del sistema in maniera rapida e democratica.
Siamo in attesa di sapere cosa ne pensano le altre forze politiche.
Vincenzo Maurizio Santangelo
capogruppo
Movimento 5 Stelle Senato