La dichiarazione di voto di Walter Rizzetto sul DL Lavoro

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Sig Presidente, gentili colleghi,
Arriviamo subito al dunque. Questo provvedimento non creerà nuovi posti di lavoro; lo dite voi stessi scrivendolo sul Def che la disoccupazione nei prossimi anni non andrà a calare. E’ una menzogna, dunque, e non ci crede la stessa maggioranza, forse, in solitudine, ci crede solo Lei Sig. Ministro come ci aveva creduto il Suo predecessore Min. Giovanni che ha fallito miseramente il suo mandato partorendo il Dl 76 che doveva creare 200.000 posti di nuovi posti. Ad oggi, a quasi un anno dal suo varo, ci sono meno di 20 mila domande acquisite, la pessima tradizione di promettere e non mantenere quindi continua. I fatti e non le sole parole ci stanno dando ragione.
Il Dl 34, come già innumerevoli volte riferito in commissione, viola di fatto la direttiva 99/70 che alla clausola n 5 impone agli Stati membri dell’Unione Europea di introdurre norme idonee a prevenire e sanzionare l’abuso della successione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. La piena liberalizzazione del ricorso al lavoro a termine suscita quindi fondati dubbi di compatibilità della normativa stessa. Quando in Europa ci si va per chiedere variazioni sui vincoli dei trattati, tutto bene, quando però serve rispettarne i dettami inerenti al mondo del lavoro, tutto cambia.
Non lo dite ora che ce lo chiede l’Ue? L’Ue risponde sanzionandoci con almeno 10 milioni di euro per abuso dei contratti a tempo determinato.
Poche e pessime regole, in pratica un pugno di emendamenti al Dl 76 e non un vero piano di rilancio per la drammatica crisi di questo mondo che vede il 13% di disoccupazione globale ed in suo seno il 44% di disoccupazione giovanile, cifre che possono spaventare anche i custodi dell’ordine sociale. Un mero ed ennesimo passaggio elettorale che si accompagna alla misura demagoga e populista dell’aumento di 50/60 euro al mese in busta paga, Presidente Renzi! Min. Poletti! Questi 10 miliardi metteteli sulla riduzione del cuneo fiscale che grava sulle spalle delle aziende, vedrete che così facendo creerà molti più posti di lavoro, duraturi e stabili di quanto immaginate fare con quanto da voi proposto.
Le possibili proroghe espresse si trasformeranno in un’agognata corsa al mantenimento del posto, in una partita che vede opposti il lavoratore ed il datore di lavoro tra l’altro per nulla, da ora in poi, tutelati dalla legge in quanto Lei Ministro in audizione ha espresso il concetto ben chiaro di una quasi totale esclusione dei tribunali garanti, dalle cause di lavoro; come dire: vedetevela voi, arrangiatevi. Le proroghe creeranno nuovo precariato, nuove incertezze salvo poi lamentarsi perché gli italiani non creano famiglie,non costruiscono case, non accendono mutui, non cercano di sviluppare il proprio futuro!
Ma il nuovo premier fa di più – svelando tutto il suo sostegno a una visione che va ormai persino oltre il liberismo di sinistra – sostenendo che negli ultimi vent’anni la flessibilità nel mondo del lavoro non ha creato precarietà.
Purtroppo i fatti sono pronti a smentirlo. Un recente studio della Commissione Europea,Employment and social situation in Europe, mostra che tra i lavoratori considerati poveri in Europa, il 24% ha contratti a tempo determinato, mentre tra i non poveri (ma occupati) soltanto il 12 per cento fa parte della categoria dei lavoratori a termine.
Che cosa avete prodotto per le partite iva dopo la pessima legge di stabilità che avete partorito? Uso “avete” poiché non è cambiato nulla da Dicembre, solo un Presidente del Consiglio, non i deputati tutti. Per il lavoro femminile? Per coloro che hanno redditi sotto gli 8mila euro all’anno? Nulla. D’altra parte, servono voti e non posti di lavoro. Ministro Le rivolgo una domanda: se una donna resta incinta durante il primo contratto a tempo determinato secondo Lei, il datore di lavoro rinnova o meno il contratto? Non serve il M5S per rispondere. Andate a chiederlo alle madri e a tutte coloro per cui fingete di fare le barricate in Aula.
Ministro Lei inciderà per decreto più che se non fosse abrogato l’art.18! Aggirando quindi “l’ostacolo” dello Statuto dei lavoratori.
Di fatto il periodo di prova entro il quale si può essere licenziati senza preavviso, indennità e giustificazione alcuna viene esteso sino a tre anni. Contratti brevissimi, senza rete, si perderà il lavoro senza alcuna assicurazione sociale, veramente geniale!
Rischiamo di fare lo stesso errore della Spagna dove 1/3 della forza lavoro è intrappolata in contractor temporales e dove chi vuole trovare lavoro deve competere con migliaia di altri lavoratori che passano da contratto a contratto. In Spagna però hanno una durata minima di 6 mesi mentre da noi possono essere anche di un solo giorno: la differenza tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo indeterminato diventa quindi più forte.
Illuminante ma dai contorni economico-sociali un po’ differenti in caso della Germania ove con la riforma Hartz si è proceduto ad un eccellente sistema di centri per l’impiego, si è tagliato in modo massiccio il cuneo fiscale, si sono compiuti tagli veri alle spese militari nella misura del 32% e non tagliando 1 solo F35 sventolando la bandiera della spending review quasi come fosse la bandiera della Pace.
La riforma tedesca ha indebolito il potere contrattuale dei sindacati dando voce alla strategia ed ai piani industriali veri delle imprese, esentando il lavoratore con i mini-job da qualsiasi tassa e contributo e prevedendo contribuzioni e tasse sociali agevolate per i datori di lavoro!
E quindi il Primo Ministro Renzi, novello Schroder, cerca di fare un pasticciato copia incolla partorendo un decreto che andrà a svilire le intenzioni delle imprese e ad offendere la dignità dei lavoratori.
Le nostre proposte in commissione? Semplici, fruibili, suggerite da gran parte della collettivà:
-inserimento perpetuo della causale
-massimo di una proroga in 24 mesi
-maggior retribuzione del lavoro precario
-opposizione all’apprendistato senza stabilizzazione che è vera truffa ai danni dello Stato
Il M5S ritiene che l’apprendistato debba necessariamente prevedere la formazione obbligatoria, altrimenti viene meno la ragion d’essere del contratto stesso. Ricordiamo che l’apprendistato è un contratto a causa mista, che poggia dunque su due basi imprescindibili: da una parte la formazione e dall’altra l’attività lavorativa. Se si elimina l’obbligo di formazione pubblica nell’apprendistato professionalizzante (il più diffuso), il contratto di apprendistato si trasforma in un semplice contratto di somministrazione, peraltro retribuito molto peggio.
Concentratevi infine un attimo e comprenderete che non avete più una maggioranza ne di larghe intese ne di strette intese:
SC e NCD avevano giurato battaglie salvo poi chinarsi al sacro concetto di un seggio stabile ed in nome di una responsabilità fatta solo a parole, chinarsi appunto alla fiducia posta su di un provvedimento che stava prendendo una pericolosa china.
Siate coraggiosi più che responsabili e fate quello che avete detto, avete vissuto un momento di gloria con qualche conferenza stampa ma sempre sotto il 4% della soglia elettorale siete. Il terrore dipinto sui volti della maggioranza quella notte in commissione la diceva lunga rispetto al fatto che se la composizione fosse speculare all’Aula saremmo in piena crisi di un neonato Governo, spingendosi persino a NON votare il mandato al relatore della vostra stessa maggioranza. Siete quindi politicamente instabili e solo grazie ad assenze pasquali il decreto non è stato restituito alla commissione, avete perso e non ve ne siete neppure accorti o fate orecchie da mercante.
Volete la nostra ricetta per rilanciare l’occupazione in Italia?
E’ quello che non avete mai fatto: stretta all’evasione fiscale, sburocratizzare, tagliare le tasse (quando una azienda paga sino al 65% di tasse è evidente che c’è qualcosa che non và),evitare la delocalizzazione delle aziende,taglio radicale della tassa irap ingiusta poiché si applica al fatturato e non sull’utile di esercizio quindi se un’azienda ha un bilancio in rosso paga lo stesso,reddito minimo garantito per poter dare la possibilità alle persone di potersi scegliere una occupazione quantomeno adeguata rispetto alla propria preparazione, i nostri eccellenti laureati devono andare a raccogliere frutta a 2 euro all’ora i nostri disoccupati devono andare a lavorare a nero, ed in ultimo ma forse la cosa più importante l’abrogazione della scellerata manovra Fornero vera ghigliottina sulla testa dei lavoratori e dei pensionandi. Ed è quindi aritmetico che se l’età della pensione aumenta di 6/7 anni non si assumono poi giovani per 6/7 anni ed il Governo che l’ha proposta è stato il primo esempio di larghe intese.
Un regime di questo tipo, più che favorire gli investimenti delle imprese, sembra essere mirato a rendere ancora più ricattabili e precari i lavoratori, che per tre anni dovranno sottostare ad una disciplina aziendale senza nessun regime di tutela, un fatto inedito per qualsiasi civiltà occidentale.
Franklin Delano Roosvelt amava osservare: “La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica e indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature”. Queste Presidente sono le vere catene che imprigioneranno i nostri nuovi schiavi lavoratori!