Dopo la trattativa Stato-mafia, ecco quella stadio-mafia

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L’Italia è un Paese che non esiste più. Un paese dove ormai è chiara la presenza di uno stato nello Stato. La struttura è quella “a matrioska” o “a cipolla”, definitela come volete.
Certo è che non sappiamo mai, una volta che cominciamo a sfogliare, quanti altri stati ci siano all’interno. E più arriviamo al centro più troviamo lo stato che conta, quello che realmente prende le decisioni e comanda. Gli strati più esterni, quelli costituiti dai cittadini, sono funzionali al sistema solo nella misura in cui non si informano, ubbidiscono e pagano le tasse. Al resto ci pensano gli strati più al centro. I cittadini possono solo subire passivamente le scelte.
La trattativa tra Genny ‘a carogna, figlio di un presunto affiliato alla camorra, e la questura è l’ennesima dimostrazione dell’esistenza di uno stato nello Stato. Il tutto accaduto sotto gli occhi compiacenti del finto Premier Renzi e del Presidente del Senato Grasso (ex procuratore nazionale antimafia, per chi l’avesse dimenticato). Insomma, dopo la trattativa Stato-Mafia, ecco quella Stadio-Mafia. Il tutto accaduto proprio nei giorni in cui si è scoperto che tre candidati del PD di Bari con candidato Sindaco Antonio Decaro, sono esponenti di famiglie della malavita locale.
Abbiamo bisogno di altre prove? Credo proprio di no.
Il M5S combatte tutti i giorni questo sistema corrotto. Il M5S non vuole una struttura di stato “a cipolla”, ma orizzontale, dove tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e prendono le decisioni. È questa la rivoluzione che vogliamo. La battaglia contro i poteri forti come mafia, massoneria, lobby è appena cominciata, ma abbiamo bisogno della forza di tutti i cittadini. Questa è una battaglia che va affrontata tutti insieme. È una battaglia che va combattuta in maniera democratica. Alcuni mi dicono che è impossibile arrivare al 50% dei consensi ma è falso.
Alle scorse elezioni il M5S ha avuto il 25% di preferenze. Basta solo che ognuno di noi convinca una sola persona per far si che quel 25% venga raddoppiato. Non è un compito arduo ma abbiamo il dovere di farlo per lasciare ai nostri figli uno Stato degno di tale nome.
In alto i cuori, Vinciamo noi.
Giuseppe L’Abbate, portavoce M5S Camera