Tutte le bugie di Renzi sulla Rai – video integrale


Il Movimento 5 Stelle smaschera le bugie di Renzi sulla Rai.
Il presidente del Consiglio spaccia come “tagli” al sistema degli sprechi della televisione pubblica quello che in realtà è una vendita di infrastrutture fondamentali come le antenne (che andranno poi riaffittate!). Allo stesso tempo Renzi mentre mantiene tutte le costosissime clientele e sprechi di partito all’interno della struttura.
Dalle 14, in diretta streaming dalla sala Nassirya del Senato i membri M5S della commissione di vigilanza Rai Alberto Airola, Gianni Girotto, Mirella Liuzzi e Lello Ciampolillo faranno piena luce sulla manovra Renzi sulla tv pubblica.
Da un anno chiediamo la trasparenza alla dirigenza Rai, l’unica cosa che servirebbe per iniziare a ripensare la Rai e mondarla da sprechi enormi causati dalla lottizzazione politica. Il dg Gubitosi non ha fatto nulla in merito.
Dopo 30 anni di lottizzazione politica durante i quali TUTTI i partiti hanno messo le mani sulla Rai, PD compreso, adesso arriva il Pres del COns a recitare la pantomima del giustiziere che taglia gli sprechi. La verità è che i 150 milioni chiesti alla Rai per contribuire ai fantomatici 80 €, sono la scusa per mettere le mani sulle infrastrutture di trasmissione della Rai, che sono le “ossa e i muscoli” del servizio pubblico d’informazione e ci lascia l’apparato oramai devastato dalla politica e dal clientelismo.
Siamo fortemente contrari alla ruberia in atto, chiediamo che venga fatta una vera operazione di trasparenza sugli sprechi veri: dirigenti, esternalizzazioni e una razionalizzazione che però sia coerente con un progetto strategico ampio di riforma del servizio pubblico e dell’apparato Radiotv. Basta saccheggiare senza un progetto vero e senza idee.
A cominciare dalla poltrona della Todini, membro del cda Rai che adesso nominata ai vertici di Poste da Renzi , non vuole lasciare, con la solita logica italiota dell’accumulo di cariche e poltrone.
Il M5S esige che venga nominata una persona con modalità trasparenti e criteri meritocratici e soprattutto indipendente dai Partiti (M5S compreso che non è caccia di poltrone per occupare la Rai come gli altri partiti).



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