Terra dei Fuochi: finalmente ci si accorge che il problema non sono solo i terreni agricoli

Il decreto “Terra dei fuochi” come avevamo già previsto non poteva essere la soluzione ai problemi che affliggono questi territori, dagli sversamenti ai roghi.
Questo perchè il monitoraggio dei terreni agricoli è solo una componente del problema, parziale anche dal punto di vista delle indagini che a nostro avviso avrebbero da subito ed in prima istanza dovuto interessare, come affermammo in tempi non sospetti, i siti di sversamento, i terreni abbandonati, le discariche legali ed illegali e poi, non in termini temporali ma in termini di urgenza, i terreni agricoli, quelli che noi dicemmo sicuramente i meno interessati al fenomeno dell’inquinamento da rifiuti.
Che ora si provi a rimettere in elenco una delle fasi più importanti dell’indagine ci può solo trovare d’accordo, meglio tardi che mai, ma non comprendiamo perché nel frattempo che si procede con i droni alla ricerca dei siti di sversamento ed intombamento di rifiuti più pericolosi, e non si proceda e non si concluda il monitoraggio già avviato dei terreni agricoli e si lascino alcuni agricoltori ancora nella desolante terra di nessuno.
Teniamo ancora a ribadire che in tutto questo i roghi non sono stati fermati. Nonostante quasi due anni oramai di commissariamento. Nulla è stato fatto né previsto per il controllo dei territori, solo ieri ( 5 giugno 2014) il Ministro Galletti diceva che “se serve una task force investigativa si predisponga una task force investigativa “.
Ma chi sta dirigendo i lavori, chi da un anno e mezzo si è preso l’onere di “salvare” la Terra dei Fuochi se non il governo delle grandi intese del Pd?
Un anno e mezzo di grancassa mediatica per poi partorire, dalla montagna, un topolino.
Il Movimento 5 Stelle ha già più volte ribadito che siano necessarie soluzioni strutturali al problema.
Sappiamo tutti, e non è proprio il caso che il Ministro oggi se ne meravigli, che le forze di controllo ed investigative sui territori scarseggiano in uomini e mezzi.
Le denunce in questo senso vengono da anni, dagli stessi uomini che da soli si trovano a combattere il fenomeno, quegli stessi uomini che poi piangiamo ipocritamente in aula poiché “il male” li ha uccisi anzitempo. Eppure nulla viene deciso in questo senso, anzi, le forze per il controllo ambientale del territorio vengono sempre più ridotte e limitate. Ricordiamo a tal proposito come nell’ultimo decreto emergenze abitative, ma è solo l’esempio più recente, negli ultimi articoli, quelli dedicati all’ ‘Expo, si tolgono milioni di euro dalla voce di spesa dedicata proprio alle forze armate, ai vigili del fuoco, per incrementare di 25 milioni di euro l’investimento dell’esposizione di Milano.
Le soluzioni strutturali sono presenti nella proposta di legge del M5S, nella proposta di legge Micillo e altri sui Delitti Ambientali, nella proposta di legge De Rosa e altri sulle agenzie ambientali, passate alla Camera e ora in discussione al Senato, e presenti nel disegno che mi vede prima firmataria con altri sull’ interforze ambientale che è stato depositato al Senato. Volere è potere. Si agisca immediatamente su queste proposte!
Paola Nugnes
Movimento 5 Stelle
capogruppo Commissione Ambiente Senato