Immigrazione, OSCE approva risoluzione M5S: Europa non lasci soli i Paesi mediterranei

immigrazione.jpgBAKU (Azerbaijan) – Immigrazione, l’assemblea parlamentare dell’OSCE approva a larga maggioranza la risoluzione del Movimento 5 Stelle che chiede all’Unione Europea ed ai 57 Paesi paesi facenti parte dell’ organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa , un impegno concreto e corale per affrontare la gestione dei flussi migratori che interessa in primo luogo i paesi mediterranei.
Il successo internazionale targato Movimento 5 Stelle è arrivato in occasione della sessione annuale dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE svoltasi a Baku in Azerbaijan ed ha visto approvata la Risoluzione su una riforma generale delle politiche d’immigrazione presentata dalla rappresentanza parlamentare del Movimento 5 Stelle.
E’ stata approvata con 97 voti favorevoli dei parlamentari di Italia, Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta, Germania, Svezia, Slovenia, Repubblica Ceca e molti altri, e 15 voti contrari fra cui Gran Bretagna, Russia e alcuni parlamentari di Finlandia e Danimarca.
La risoluzione firmata Movimento 5 Stelle è frutto di mesi di lavoro, per far coincidere la presentazione formale della proposta presso l’assemblea plenaria OSCE con l’inizio del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, questo perch è il tema dell’ immigrazione sarà uno dei punti principali della presidenza italiana. Con spirito costruttivo si è voluto fornire all’ Italia uno strumento di consenso internazionale da parte di un’ organizzazione prestigiosa come l’OSCE che possa costituire un utile sostegno alla richiesta di riforma delle politiche d’immigrazione all’interno dell’Unione Europea.
La risoluzione, appoggiata da tutte le forze politiche della delegazione italiana eccetto la Lega Nord, rappresenta un deciso appello a procedere verso una riforma generale delle politiche d’immigrazione a livello OSCE e Unione Europea basata su criteri di solidarietà e divisione degli oneri fra gli Stati membri, finalizzata al raggiungimento di obiettivi strategici in termini di sicurezza, coesione sociale ed economica.
Soggetti internazionali come l’OSCE e l’Unione Europea non possono ignorare le conseguenze umanitarie delle crisi nel Mediterraneo e devono riuscire a fornire risposte adeguate, anche al fine di prevenire tragedie umanitarie nell’area.
Fra le richieste avanzate ed approvate , in special modo agli Stati europei, figurano:
-La proposta d’ integrare i provvedimenti immediati con programmi e iniziative a lungo termine volti ad affrontare alla radice le cause dell’ immigrazione irregolare, in stretta cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti.
-Nella Risoluzione, i paesi membri OSCE che siano anche membri dell’Unione Europea sono esortati a operare per ottenere quanto prima una seria riforma del “sistema Dublino” ( in particolare, del Regolamento n. 604 del 26 giugno 2013) il cui punto di maggiore criticità consiste nel fatto che chi riceve la protezione internazionale quasi sempre resta bloccato nel paese di primo asilo, per la maggior parte dei casi l’Italia.
-l’impegno a favore di una politica di solidarietà tra Paesi in materia di asilo affinché l’onere della responsabilità non ricada solo sugli Stati le cui frontiere sono più esposte.
– la garanzia di una maggiore solidarietà, anche economica, ai paesi membri chiamati sostenere il maggior peso della pressione dell’ingresso in massa di immigrati.
– l’ intensificazione del dialogo con i paesi di origine e di transito nell’ambito di azioni più generali dell’OSCE e della UE in materia d’ immigrazione.
– un ulteriore rafforzamento della cooperazione, dello scambio di informazioni e delle sinergie tra gli Stati partecipanti in materia di migrazione e di controllo alle frontiere anche al fine di garantire un rimpatrio sostenibile dei migranti irregolari.
Ora tocca all’Unione Europea dare una risposta concreta alla richiesta di aiuto dei paesi membri mediterranei, porta di accesso all’Europa intera.
Come ha ricordato Beppe Grillo a Strasburgo: “L’Europa che vogliamo noi è un’ Europa davvero solidale, non solo sulla carta, ma nei fatti. Dove i diritti degli immigrati non sono solo inchiostro steso su qualche convenzione per sentirsi la coscienza pulita, ma si traducono in un’azione di supporto corale, dove tutti si sentano vincolati da un grande impegno comune“.