E Cantone risponde alle domande dei cittadini

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Come promesso, i portavoce alla Camera hanno elaborato le domande dei cittadini, raccolte attraverso il post #ChiediloaCantone, e le hanno poste al presidente dell’Anac e commissario straordinario per Expo 2015, Raffaele Cantone.
Cantone è stato sentito nell’ambito della conversione in legge del decreto del Governo sulla pa. Le domande poste sono state scelte tra quelle che avevano temi non presenti nella relazione iniziale e più pertinenti con poteri Anac.
@frankoball chiedeva: 1- La circolare 1/2014 della Funzione Pubblica precisa che l’ambito soggettivo del dlgs 33/2013 riguarda anche le società partecipate che svolgono attività di pubblico interesse. Perché Expo2015 spa è di fatto sottratta alla normativa sulla trasparenza? Perché non è stato nominato il Responsabile per la trasparenza al quale inviare istanze di accesso civico ex art. 5 del dlgs citato?
I portavoce hanno riportato la domanda e Cantone ha risposto:
“Perché Expo non è trasparente. È una lunga questione perché quella circolare non riguarda per dire la verità solo l’Expo, anche se io la voglio rassicurare, c’è una norma dell’articolo 19 che prevede che io (Cantone, ndr) possa dare indicazioni all’ad di Expo e fra queste raccomandazioni, che io manderò fra pochi giorni, chiederò l’applicazione molto al di là del decreto 33/2013. Chiederò una trasparenza a 360 gradi anche perché questo è condizione sine qua non perché possano davvero ripartire i lavori.
Il tema però è complicato e non credo si possa affrontare in questa sede e che riguarda la possibilità di applicare le norme dell’anticorruzione alle società partecipate, tema che abbiamo approfondito.
Ci sono diversi ricorsi giurisdizionali, c’è poi una questione: le società private hanno l’obbligo di essere assoggettate al d. lgs 231 sulla responsabilità delle persone giuridiche che prevede per esempio meccanismi di prevenzione anche della corruzione diversi e quindi la necessità di trovare un contemperamento per evitare che alla fine sulleimprese gravino oneri che loro stessi alla fine non sanno come devono fare, merita un ripensamento e su questo punto stiamo provando anche a riflettere”.
Le seconda domanda è stata: “Egregio Dott Cantone, perché non facciamo in modo che l’ANAC dia l’esempio? Per l’ANAC segnalazioni e quesiti dei cittadini sono da considerarsi procedimenti a tutti gli effetti: perché non pubblicare online, ai sensi del D. lgs 33 tempi massimi di risposta e statistiche sui tempi medi?
1) I siti web della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono al momento esclusi dall’ambito di applicazione del DLgs 33/2013. Occorre che vengano emanati uno o più D.P.C.M. Non è il caso che l’A.NA.C. ne solleciti l’emanazione al più presto?
2) Anche Regioni a statuto speciale e Provincie autonome possono organizzare la sezione “Amm.ne Trasparente” in modo difforme dal Decreto. La trasparenza dovrebbe essere uguale per tutti. E’ possibile anche in questo caso sollecitare/proporre emendamenti al Decreto?
Cantone ha risposto: “Per quanto riguarda diciamo la pubblicazione delle segnalazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza, cioè dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, devo dire che la nostra trasparenza è a 360 gradi. Noi diamo seguito a qualunque segnalazione, non solo, abbiamo previsto ed è previsto nel sito, quindi nel nostro luogo istituzionale, che chiunque abbia fatto una segnalazione, può chiedere l’esito della sua segnalazione.
In questo momento però dell’attività di vigilanza della Autorità Nazionale Anti Corruzione se ne occupano 4 persone, abbiamo un arretrato ridottissimo, ma abbiamo un arretrato, ma per quanto riguarda la trasparenza siamo andati molto al di là. Per esempio abbiamo previsto che quando una segnalazione anonima è molto dettagliata noi comunque procediamo all’attività di vigilanza proprio per evitare di permettere una garanzia a 360 gradi. Per cui sotto questo profilo noi abbiamo adottato meccanismi di trasparenza particolarmente rilevanti”.
Terza domanda: “E’ in via di definizione la IV Direttiva Ue sulla “Prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo”. Ritiene dr. Cantone che l’Italia, per la presenza radicata di organizzazioni criminali colluse con soggetti presenti nelle istituzioni in ogni ordine e grado, debba trarre spunto dalle raccomandazioni del GAFI soprattutto per ciò che concerne le c.d. “persone politicamente esposte” e dotarsi di una legge entro fine anno che riduca significativamente il pericolo d’infiltrazioni criminali? Può la Sua Autorità farsi garante dell’impegno del Governo a trasformare subito dopo la nuova Direttiva Ue di una legge ad hoc, o addirittura ipotizzare un Testo Unico che raccolga quello bancario, quello per gli intermediari finanziari e le attuali norme antiricilaggio, violazioni valutarie e anti-corruzione?
Cantone: “Sono assolutamente d’accordo che le raccomandazioni del GAFI prima le riprendiamo meglio è”.
Per chi si fosse persa l’audizione, ecco il video in cui i cittadini-portavoce hanno posto le vostre domande a Cantone.