Leggi popolari, i partiti scippano il potere ai cittadini!


In Commissione Affari costituzionali del Senato stanno soffocando il potere di iniziativa popolare dei cittadini, stravolgendo principi sacrosanti contenuti nella nostra Carta costituzionale. Il Movimento 5 Stelle denuncia l’approvazione dell’emendamento votato dai partiti di maggioranza insieme a Forza Italia e Lega che innalza da 50.000 a 250.000 le firme necessarie per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare.
L’emendamento Finocchiaro-Calderoli addirittura quintuplica le firme necessarie per presentare una proposta popolare: si tratta di una vera e propria limitazione al potere di iniziativa legislativa che la Costituzione assegna ai cittadini. Ma non è tutto: da nessuna parte sono stati specificati i tempi entro i quali discutere le leggi popolari. Ciò significa che in barba alle 250mila firme raccolte, non si avrà nemmeno la certezza che queste proposte saranno poi discusse dal Parlamento.
Un film già visto in questi anni con leggi popolari come “Parlamento Pulito” sottoscritta da 350.000 cittadini e messa in un cassetto senza mai essere votata dal Parlamento. Lo stesso triste destino toccato a decine di altre leggi popolari.
Il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto perchè l’iniziativa legislativa dei cittadini venga ampliata: la nostra proposta prevede 40mila firme e tempi certi di discussione.
Pd-Forza Italia-Ncd e Lega vanno invece nella direzione contraria, con una presa in giro inaccettabile.
In Commissione è stato appena approvato anche un emendamento che introduce in Costituzione la procedura della cosiddetta ‘ghigliottina’, cioè la possibilità per il governo di fermare la discussione di un provvedimento ritenuto essenziale all’attuazione del “programma di governo”, allo scadere dei 60 giorni dalla sua presentazione, e di mandarlo in Aula così com’è.
In questo modo si svilisce il ruolo del Parlamento, riducendo quella che è la sua principale funzione, cioè proporre ed esaminare proposte di legge, per accentrarla nelle mani del governo.
Renzi e la sua maggioranza non possono non rendersi conto della gravità di ciò che sta accadendo.



LeggeInizPop.png