La Meno-Democrazia di Renzi. Tra bugie e arroganza

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La MENO-democrazia di Renzi è servita! Il Senato (che continuerà ad avere poteri costituzionali importanti come quello di eleggere il Presidente della Repubblica ed i membri del CSM) NON sarà più eletto dai cittadini. Per i referendum abrogativi le firme richieste verranno alzate da 500mila a 800mila, per le leggi d’iniziativa popolare le sottoscrizioni necessarie saranno quintuplicate da 50mila a 250mila. Sempre più poteri saranno nelle mani del Presidente del Consiglio e del Governo a scapito del ruolo del Parlamento.
Cari elettori- attivisti- rappresentanti del PD, che giustamente scendeste in piazza contro le modifiche costituzionali del governo Berlusconi e vi mobilitaste nel 2006 per il referendum che poi le bocciò, dove siete? Non vi sorge il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato, molto pericoloso e ben poco democratico nella MENO-democrazia di Renzi?
Per tranquillizzarli, Renzi sta facendo ‘bere’ ai cittadini la balla che la riforma sia frutto di un confronto allargato e democratico e che il governo sia aperto ai contributi e ai miglioramenti che possono arrivare dall’opposizione, ma si tratta di una vergognosa bugia!
In Commissione Affari costituzionali il Movimento 5 Stelle ha presentato oltre 220 proposte di modifica, tra emendamenti e subemendamenti, e sono state tutte respinte. Eppure si trattava di modifiche che puntavano a ridurre i costi, tagliando numero dei parlamentari e loro indennità, e a introdurre delle forme di democrazia diretta e partecipata che permettevano una forma di controllo dei cittadini sulla politica. Tutte cose evidentemente sgradite al governo.
Abbiamo constatato sulla nostra pelle che fuori dal patto di ferro tra Pd-Forza Italia il governo non intende toccare nemmeno una virgola di questo testo. Gli italiani devono sapere che le regole del gioco le stanno scrivendo in due, Renzi e Berlusconi, e tutti gli altri sono tagliati fuori senza possibilità di toccare palla.