Anche Morando (Pd) contro l’anatocismo: il M5S pretende la soppressione della norma

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Il M5S sta affrontando il tema dell’anatocismo con fermezza. Nell’articolato del Dl competitività, in corso di conversione nelle commissioni, il governo ha stabilito di nuovo la possibilità per gli istituti bancari di lucrare interessi non solo sul capitale erogato, ma anche sugli stessi interessi liquidati. Interessi che producono altri interessi.
L’anatocismo era stato bocciato da diverse sentenze, fra le quali quella della Corte Costituzionale nel 2000, e quando si è alzata la soglia di attenzione, grazie soprattutto al M5S, l’art.31 del Dl si è trovato improvvisamente orfano. Il Pd, per bocca di Boccia, si è smarcato attribuendone la responsabilità alla burocrazia e promettendo l’abrogazione in aula.
Per ultimo si è espresso addirittura il numero due del ministero dell’economia, Enrico Morando, che in commissione Bilancio ha osservato i possibili effetti collaterali che la norma potrebbe produrre sui bilanci degli enti locali convenzionati con le banche . L’anatocismo è stato quindi criticato su tutta la linea e il M5S ne ha sottolineato la pericolosità soprattutto per quanto riguarda i conti correnti e di deposito, con appositi emendamenti.
Non si accetteranno dietrofront. L’anatocismo va definitivamente cancellato e il M5S vigilerà come di consueto perché non vi siano sorprese dell’ultima ora.