L’Agenzia delle Entrate, gli amici della Casta e la messa in piega…

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Ora vogliamo saperlo. Vogliamo capire se e quanto, eventualmente, saranno costati agli italiani i bigodini e le messe in piega di Antonella Gorret, la dirigente dell’Agenzia delle entrate (proveniente dall’esterno) che per anni è stata affabile e affidabile portavoce del fu megadirettore galattico Attilio Befera.
I magistrati indagano e, per carità, le presunzioni di innocenza sono d’obbligo. Ma intanto la giornalista che guida la comunicazione del colosso dell’accertamento tributario dal dicembre 2008, con uno stipendio a cinque zeri, è finita sulle pagine dei giornali per una storiella di parrucchieri e immobili sottostimati a metà tra un romanzo di Sophie Kinsella e un b-movie giallo-rosa anni ’70 all’italiana.
L’inchiesta è quella napoletana sugli ‘sconti’ fiscali ai soliti raccomandati, che stavolta ha scatenato una bufera all’Agenzia delle entrate Campania. Il M5S si occupa da tempo del verminaio di corruzione in Equitalia, il braccio della riscossione dell’Agenzia, e infatti avevamo proposto la sua soppressione. Purtroppo, però, anche la casa madre (che detiene il 51% della Spa delle cartelle esattoriali) non se la passa tanto meglio quando si parla di favori sulle tasse agli amici degli amici.
Secondo l’ordinanza del gip Alberto Capuano, sembra che la quarantenne lucana, laureatasi a suo tempo con una tesi sul primo codice deontologico dei giornalisti, abbia aiutato un celebre coiffeur di Roma, Gerardo Milito, che tra l’altro ha un importante atelier nel quartiere Prati, a ottenere illegalmente dall’Agenzia l’annullamento di un avviso di rettifica sul valore di un immobile venduto.
In pratica, grazie a quella rettifica, la casa sarebbe passata da 275mila a 402mila euro. Con ovvie conseguenze fiscali. E l’annullamento sarebbe stato ‘imposto’ all’ufficio dell’agenzia di Salerno nonostante l’intervento di Fulvio Ricciolio, un funzionario che invece avrebbe voluto condurre in porto la correzione.
Se la vicenda fosse confermata alla fine del percorso giudiziario, quali ricompense la Gorret potrebbe aver ottenuto dal pregiato (e grato) parrucchiere? Taglio e colore gratis per qualche anno? Meches, piega e manicure con sconto del 90% a vita?
Qualche tempo fa, commentando l’avvento del famigerato redditometro, Gorret disse in un’intervista: “Serve a individuare i furbi, mentre gli onesti non hanno nulla da temere”. Forse, però, per individuare subito i furbi a volte basta soltanto un’occhiata alla pettinatura o alle unghie.
Il M5S sta per presentare un’interrogazione parlamentare sul caso al ministero dell’Economia. Vi terremo aggiornati.