Il Governo salva i superburocrati e abbandona gli insegnanti

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C’è l’Italia degli insegnanti beffati mentre varcano la soglia della pensione.

E c’è l’Italia dei Volpe.

Per i primi l’emendamento del M5S che poneva fine all’ingiustizia perpetrata da Monti & Fornero è stata oggetto di relazioni, pareri, polemiche del commissario Cottarelli fino alla definitiva mannaia che l’ha tagliato fuori.

Per i secondi c’è la solita manina che – taaac – piazza nel decreto pa la norma che elimina un altro emendamento del M5S: quello che poneva fuori ruolo tutti i magistrati, avvocati e procuratori dello Stato già in aspettati perché “prestati” alla pubblica amministrazione.

I primi sono 4mila, i cosiddetti “Quota ’96”).

I secondi sono i superburocrati, i “mandarini di Stato”, come Italo Volpe: capo degli affari legali dell’Agenzia delle dogane e magistrato al Tar di Bologna. Il suo stipendio è di 210mila euro l’anno. È in aspettativa solamente dal 1993

Ma sono tanti i Volpe in Italia, qualche nome: 

Donato Marra, consigliere di Stato, segretario generale del Quirinale 

Paolo Troiano, consigliere di Stato, commissario Consob 

Michele Corradino, consigliere di Stato e più volte capo e vice capo di gabinetto di ministri (Santagata, Scajola, Prestigiacomo, Catania), appena nominato all’Anac 

Roberto Garofoli, consigliere di Stato, capo gabinetto Padoan (già segretario generale presidenza Letta e capo gabinetto di Patroni Griffi) 

Mario Alberto Di Nezza, consigliere di Stato, capo gabinetto Lorenzin, 

Gerardo Mastrandrea, consigliere di Stato, capo ufficio legislativo ministro Lupi 

Giuseppe Chiné, consigliere di Stato, capo ufficio legislativo ministro Lorenzin 

Ora non hanno più il problema di scegliere se tornare a fare il magistrato o meno.

Gli insegnanti, invece, non hanno scelta.