M5S incontra il ministro Orlando
Anticorruzione pilastro della giustizia

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Una premessa è d’obbligo:

– il falso in bilancio rientra nei reati contabili “spia” dietro cui si nasconde la costituzione di fondi neri a fini di corruzione e/o evasione;

– la corruzione sottrae al sistema circa 60 miliardi l’anno;

– l’evasione fiscale ci costa invece 150-180 miliardi l’anno; 

– lo scandalo Mose ha un giro di mazzette accertato da 40 milioni di euro. Tuttavia secondo gli inquirenti, gli illeciti, dal 2010, avrebbero portato nelle tasche di singoli, società e forse di partiti almeno altri 150 milioni di euro.

Ovviamente non tutto è addebitabile al falso in bilancio, ma reintrodurre questo reato porterebbe ad abbattere queste cifre di svariati miliardi.

Fine della premessa.

Per il tavolo di confronto con il ministro Orlando sulla riforma della Giustizia, avevamo fatto richiesta di trasmissione in streaming. Ma al ministro Orlando non fa impazzire lo streaming e quindi non è stato dato il consenso. Lo streaming è sinonimo di trasparenza per il Movimento Cinque Stelle. Siamo comunque andati per ascoltare portare le nostre proposte di riforma.

La riforma della Giustizia proposta dal Governo è vaga, in linea con tutte le proposte del Governo: slogan promesse, ma fatti zero. Soprattutto non si capiscono quali siano le vere intenzioni e se sia il ministro Orlando il vero interlocutore con cui parlare.

L’incontro ha visto i capigruppo delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, Andrea Colletti ed Enrico Cappelletti, con Alfonso Bonafede e Maurizio Buccarella, ribadire i temi dell’anticorruzione come le fondamenta della riforma della Giustizia: aumentare le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, punire l’autoriciclaggio e ripristinare il falso in bilancio.

Le nostre proposte per la Giustizia non solo sono pronte e depositate, ma bloccate dalla maggioranza in commissione. Si vuole fare per davvero la riforma della Giustizia? Si può fare in breve tempo.

Ma indubbiamente aleggia su questa riforma, promessa come “già fatta” da Renzi per giugno lo spettro del patto del Nazareno. Un patto oscuro, di cui nessuno conosce termini e fini ma che sicuramente ha parti fondamentali di Giustizia scambiate con un pregiudicato, Berlusconi.

L’Italia segna il passo e la recessione è ormai un dato di fatto. La riforma della Giustizia, soprattutto quella civile, è un punto fondamentale da affrontare nell’interesse di tutti i cittadini.

C’è urgenza di correre per le riforme? No.

Dobbiamo correre per rendere i processi più celeri e le pene certe? Si.

Le #riformevere sono altre. La criminalità economica rappresenta gran parte delle cause del declino dell’Italia e non affrontare con decisione queste tematiche è grave. Soprattutto se non vengono affrontate nell’interesse del condannato più famoso d’Italia.

Al tavolo di confronto il Movimento Cinque Stelle ha presentato una serie estremamente articolata di proposte nell’interesse di tutti i cittadini. Non solo anticorruzione, ma anche riforma del processo civile e penale.

Dal tavolo è emerso che le intenzioni del Governo sono quelle di presentare un disegno di legge per fine agosto, al massimo per i primi di settembre: ad oggi non ci sono documenti, carte, proposte concrete.

Non si può essere accusati di essere solo protesta. 
Noi siamo proposta.
Il Governo promette, fa slogan, 
slide.

Ricordate le slide sulla ripresa economica: oggi sappiamo come è andata a finire.

La riforma della Giustizia è fondamentale e la proposta del M5S è pronta, la si deve soltanto votare. Il Governo cosa ha intenzione di fare?