Alfano in Sicilia. Santangelo: incontri Elena Ferraro fuori dai riflettori

mafia-uccide-silenzio-pure.jpg Angelino Alfano arriva in Sicilia a Castelvetrano, assieme al prefetto Umberto Postiglione, capo dell’agenzia nazionale dei beni confiscati ad ufficializzare il ritorno in attività di un bene confiscato alla mafia. Il centro commerciale Belicittà, appartenuto al boss latitante Messina Denaro e al suo braccio destro Giuseppe Grigoli.
In onore del Ministro, nella sede del Municipio, viene organizzato un ricevimento, al quale è invitata a partecipare Elena Ferraro, l’imprenditrice di Castelvetrano che due anni fa denunciò Mario Matteo Messina Denaro, il cugino del boss superlatitante. Elena disse no ad una richiesta estorsiva e trovò il coraggio di recarsi in questura a denunciare l’accaduto. Ha declinato l’invito di Alfano.
Se il Ministro avesse realmente voluto incontrarla per farle sentire la vicinanza e la solidarietà dello Stato, avrebbe potuto farlo in privato. Evidentemente aveva bisogno di una testimonial per il suo evento, ma è cascato male.
Perché la signora Ferraro avrebbe dovuto recarsi là, dove il Comune ha dimenticato di costituirsi parte civile e dove da tempo si attende una convocazione straordinaria del Consiglio comunale per parlare di lotta alla mafia? Questa coerenza nel comportamento è la sua forza. Stima, ammirazione, solidarietà e vicinanza per questa straordinaria donna.
Si legge sulla pagina Facebook del senatore Vincenzo Santangelo M5S