Soltanto ora scoprono il bluff Renzi, adesso chiedano scusa al M5S

renzi-camera.jpg Iniziano a svegliarsi. Ha cominciato il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli che nei giorni scorsi nel suo editoriale ha sparato a zero su Renzi e i suoi ministri, ammettendone finalmente i limiti e le palesi incapacità. Fino ad arrivare ad evocare, a proposito del Patto del Nazareno, la massoneria. Una parola, questa, che il M5S ha usato da subito per denunciare questo patto di ferro tra Renzi e l’ex premier condannato Berlusconi, un patto scellerato ma su cui si regge la vera maggioranza di questo governo. Lo abbiamo detto in tutte le salse che senza Berlusconi non si muove un dito e ci siamo sgolati a chiedere che ci dicessero cosa contiene davvero questo accordo.
Sulla stessa scia si è mossa anche la Cei con parole chiarissime: basta slogan, chiedono i vescovi italiani, il premier ridisegni la sua agenda politica. Anche dalle parti del Vaticano si sono accorti che quelle del guappo fiorentino sono solo balle, spacconerie da bullo che millanta, promette, twitta, improvvisa, confonde le carte e va avanti a forza di linee guida.
Che di fuffa si tratta lo ha detto anche l’imprenditore Diego Della Valle, che senza giri di parole ha svelato la sua idea di Renzi: è una sòla, una persona che non mantiene quello che promette. Parole pronunciate mentre Renzi, che dice di voler combattere i poteri forti, se ne andava a braccetto con Marchionne, suo alleato nella demolizione dell’art.18. Il M5S quante volte lo ha detto? Quante volte vi abbiamo messo in guardia? Ma nessuno ha voluto ascoltare, tutti inebriati dal giovane rottamatore, tutti sedotti dalla sua parlantina, in una ubriacatura generale che ha raggiunto il limite quando in busta paga sono arrivati gli 80 euro.
Dovevano risollevare le sorti del Paese, e invece non hanno minimamente scalfito l’economia italiana e i consumi sono rimasti fermi al palo, come ci ha detto prima dell’estate la Confcommercio. Anche su questo trucchetto eravamo stati chiari: non fatevi prendere per i fondelli, è un bluff, uno specchietto per allodole, un contentino che vi costerà caro con l’arrivo dell’autunno (avete presente il “prelievo forzoso” sugli stipendi di cui vi abbiano parlato nei giorni scorsi?). Ma il Paese era in luna di miele e sordo a chi osava criticare il “salvatore” Renzi.
Ora questa luna di miele sembra conclusa. Forse perché gli italiani si ritrovano peggio di prima e le promesse di ieri oggi iniziano a puzzare di bruciato. E il nuovo, che il premier prometteva, assomiglia all’eterno ritorno dell’identico. Basta guardare quello che è successo per l’elezione dei giudici del CSM, dove i grandi partiti si sono spartiti le poltrone in puro stile da Prima Repubblica. Per la Corte Costituzionale, invece, il premier continua a imporre due nomi impresentabili: Bruno e Violante, uomo di partito le cui responsabilità politiche sono note a tutti.
Nel corso dell’ultima puntata di Servizio Pubblico, Sabina Guzzanti, parlando della trattativa Stato-Mafia, ha spiegato come vanno queste cose in Italia: a chi scende a patti, a chi si compromette, si aprono tutte le porte, anche quelle delle più folgoranti carriere nei palazzi delle istituzioni. Tutto questo, il Movimento 5 Stelle lo ha sempre detto. Ora ci stanno arrivando, dopo un lungo letargo, anche gli altri.
Questa per noi non è una consolazione, ma solo l’amara consapevolezza che ci avevamo visto giusto. Tutti coloro che si stanno svegliando adesso dovrebbero almeno avere la dignità di ammettere che il M5S è l’unica vera forza di opposizione. Chi allora ci ha insultato, ora ci chieda scusa.