Consulta: continuano a imporre candidati invotabili e senza titoli

consulta Oggi è andata a vuoto anche la diciassettesima votazione per l’elezione dei membri della Consulta, segno che i candidati imposti da maggioranza e Forza Italia sono talmente inadeguati che nemmeno loro se la sentono di votarli. Tanto che ora, miracolosamente, si sveglia anche lo stesso Brunetta che raccoglie le sollecitazioni che il Movimento 5 Stelle ha già lanciato da settimane e chiede anche lui di verificare se Luciano Violante abbia o meno i titoli per essere eletto giudice della Corte Costituzionale.
Ora anche il Presidente della Repubblica si dice preoccupato per lo stallo a cui ormai da mesi è costretto il Parlamento. Eppure il Capo dello Stato, che dovrebbe essere garante della Costituzione, ha avallato sin dall’inizio il nome di Luciano Violante, che – continuiamo a dirlo – non possiede i titoli per essere eletto. Non è avvocato, non è magistrato a riposo delle alte giurisdizioni ordinarie e amministrative, nè ad oggi professore universitario. Poco vale il fatto che, come ripetono quelli del Pd, sia stato docente in passato: la Costituzione, infatti, prevede il collocamento “a riposo” solo per i magistrati e non per i docenti.
E soprattutto Violante non può considerarsi un uomo dal profilo super partes. Trent’anni di carriera politica da uomo di sinistra che protegge le tv di Berlusconi e custodisce segreti sulla trattativa Stato-mafia, fanno di lui un ineleggibile.
Quanto ancora deve aspettare il Paese prima che ritirino il nome di Violante e quello di Caramazza, avvocato di Stato che ha difeso proprio Napolitano nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, e propongano dei nomi davvero al di sopra delle parti? Altrimenti anche l’elezione dei giudici della Consulta non sarà altro che l’ennesima e vergognosa spartizione di potere e poltrone tra i soliti noti.
M5S Parlamento