Sisma Emilia e trivellazioni: c’è una rapporto diretto?

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“È inaccettabile il clima di confusione generata in questi mesi tra le popolazioni colpite dai terremoti in Emilia del maggio 2012. Chi abita in quelle zone ha già sofferto molto, e vivere nell’angoscia di non sapere se c’è una relazione tra il sisma e le trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi dal sottosuolo, è una crudeltà inaccettabile”. Così il senatore M5S Gianni Girotto, commentando un’interrogazione parlamentare di cui è primo firmatario, insieme ai colleghi Gianluca Castaldi, Vito Rosario Petrocelli, Manuela Serra, Rosetta Enza Blundo e Michela Montevecchi.
“L’estrazione di gas in Adriatico ha già provocato bradisismo da Venezia a Ravenna; scienziati olandesi da tempo ritengono provata la relazione tra fracking e sismicità. Va perciò chiarito una volta per tutte – scrivono i senatori alle ministre dello Sviluppo economico e della Pubblica istruzione – se i dubbi di un rapporto tra i due fenomeni descritti nel report della Commissione internazionale Ichese siano fondati o meno”.
Ma sul tavolo delle ministre Federica Guidi e Stefania Giannini c’è un’altra partita delicata, ovvero le accuse di palese conflitto d’interessi ai vertici dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). In due note del 24 giugno e del 14 luglio scorso il collegio dei Revisori del prestigioso ente avrebbe “ravvisato incompatibilità in capo alla quasi totalità dei componenti del Cda, che ricoprirebbero incarichi in conflitto di interesse con la carica di membro dello stesso consiglio di amministrazione”.
Su questo punto Girotto è duro: “Non è concepibile che ricadano sospetti di opacità su un’istituzione pubblica di tale rilievo. I cittadini devono potersi fidare dell’Ingv, che dovrebbe rassicurare o allarmare con imparziale sincerità sui rischi della natura: da quello sismico a quello idrogeologico. Perciò chiediamo alle ministre competenti di intervenire per porre fine alla sconcertante situazione di costante violazione della legislazione vigente in materia di conflitto d’interesse in cui versa l’Ingv”.
La relazione del collegio dei Revisori, ricevuta dal Responsabile per la prevenzione della corruzione, Tullio Pepe, cade come una bomba sull’alone di insospettabilità dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ma soprattutto è da chiarire il risultato delle indagini svolte dalla International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region (Ichese). Il rapporto, infatti, è rimasto sepolto per oltre due mesi nei cassetti della regione Emilia Romagna – il report è stato consegnato nel febbraio 2014 -, senza che i cittadini ne sapessero niente. A rivelarne il contenuto è stata nell’aprile scorso la rivista statunitense Science. Da qui è nata la successiva rincorsa a svolgere una seconda indagine, su cui però cadono forti dubbi di poca trasparenza.