Debiti Pa: Renzi fa il bradipo e le imprese annegano

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I debiti della Pubblica Amministrazione che Renzi in persona aveva promesso di saldare entro il 21 settembre sono in grandissima parte ancora da pagare. Il premier, impegnato in misure spot da sbandierare in televisione, si disinteressa alle piccole e medie imprese italiane che galleggiano in acque malsane quando non hanno già chiuso i battenti.
Vediamo un po’ di numeri.
Secondo la Banca d’Italia i crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione (Stato ed Enti locali) ammontano a 91 miliardi di euro. La Cgia di Mestre, invece, parla di oltre 100 miliardi, considerando anche quelli accumulati negli ultimi due anni. In ogni caso una cifra che si avvicina al 5% del Pil. Versarla per intero nelle fragili casse delle imprese vorrebbe dire molto. Ma è impossibile se per dar seguito ai vincoli della cancelliera Merkel si sacrifica l’economia italiana.
Dopo 8 mesi da presidente del Consiglio, allora, tocca a Renzi essere giudicato. Cosa scopriamo? Che rispetto a Monti e Letta, non certo due paladini della piccola e media impresa, Renzi è riuscito a fare ben peggio! Se fra 2013 e 2014 sono stati stanziati 40 miliardi per saldare i debiti grazie ai decreti Monti e Letta, e circa 22 miliardi sono stati già pagati, Renzi in 240 giorni ha stanziato circa 9 miliardi, dei quali 8,8 arrivati alle imprese, mentre ne aveva promessi 68 nel salotto di Vespa.
Il passo del premier assomiglia a quello del bradipo: 8 miliardi in 8 mesi. La solita presa in giro. A questo punto la domanda è: perché Renzi accelera solo quando c’è da distruggere lo Statuto dei lavoratori?