Attiva l’acqua pubblica contro lo #sfasciaitalia di Renzi!

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L’articolo 7 del decreto #sfasciaitalia mira alla privatizzazione del servizio idrico.
Un provvedimento che va palesemente contro la democratica volontà dei cittadini italiani, che nel giugno 2011 si espressero chiaramente tramite il referendum.
Contro l’articolo 7 il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento soppressivo in Commissione Ambiente alla Camera, ma è stato bocciato da Pd e Nuovo Centro Destra.
L’articolo 7 modifica profondamente la disciplina riguardante la gestione del servizio idrico arrivando ad imporre un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, sostanzialmente, nelle grandi aziende e multiutilities, i poli aggregativi.
In pratica il “pesce più grande mangia quello più piccolo” e si aggiudica la gestione di tutto il servizio presente su quel territorio.
Con l’articolo 7, il Governo Renzi attua un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni.
Il Gestore Unico, guarda caso, sarà scelto tra chi già gestisce il servizio idrico per almeno il 25% della popolazione che insiste su quel territorio, con l’obbligo di risarcire gli altri gestori presenti nell’Ato con una quota indicata dall’ Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, innescando un meccanismo di privatizzazione deciso dall’alto.
Un meccanismo propedeutico a quanto verrà inserito nella legge di stabilità in cui con ogni probabilità (come annunciato dal numero due del Governo Graziano Delrio) verrà imposta una ulteriore quotazione in borsa delle partecipate e nella quale si accoglieranno le indicazioni fornite dal Commissario alla spending review Cottarelli per quanto riguarda l’accorpamento tra società partecipate, con la creazione di sempre più maxi-utility.
Per il Movimento 5 Stelle per sbloccare realmente l’Italia, è necessario bloccare i processi di privatizzazione e ricostruire una gestione dell’acqua, dei rifiuti, del trasporto pubblico locale, dell’energia, prossima ai cittadini e alle amministrazioni locali, per garantirne la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi.
L’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile e che appartiene a tutti.
E’ necessario, pertanto, dotare il nostro paese di un quadro legislativo nazionale che sancisca la natura pubblica del “servizio idrico integrato (SII)” e lo sottragga da quello dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Contro lo #sfasciaitalia di Renzi e il rischio di privatizzazione diffusa dei servizi essenziali, ad iniziare da quello idrico, il Movimento 5 Stelle scenderà in piazza sabato 18 ottobre dalle 16 in piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio Emilia per un flash mob ed una manifestazione pubblica alla quale parteciperanno parlamentari e consiglieri comunali.
La scelta di Reggio Emilia non è casuale. E’ la città che nel referendum del 2011 fece registrare la più alta affluenza e che a seguito di quel voto su impulso fondamentale del Comitato Acqua Bene Comune e del consigliere M5S Matteo Olivieri ha iniziato un percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico ora a rischio.
Reggio Emilia è anche la città dell’ ex sindaco Graziano Delrio, numero due del Governo Renzi che con questo provvedimento rischia di distruggere definitivamente i servizi pubblici in Italia.
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