“Non faremo votare la riforma ai nostri”
Il delirio di onnipotenza della Boschi

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Commissione Affari costituzionali, Camera dei Deputati. C’è il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. I portavoce Danilo Toninelli ed Emanuele Cozzolino hanno una domanda in serbo per lei. Un quesito semplice, lineare, logico.

La Boschi ha dichiarato che sulla riforma del Senato, in ogni caso, indiranno il referendum confermativo. Un’uscita per placare gli animi, visto che il consenso del Senato l’hanno ottenuto solo per l’imposizione del Governo.

Quindi Toninelli le domanda: la Costituzione non prevede referendum confermativo se si raggiungono i due terzi dei voti nell’approvazione. Come farete a indire il referendum?

E la ministra, candidamente risponde: “Alcuni parlamentari non parteciperanno alle votazioni in modo da non raggiungere la maggioranza dei due terzi“. Così, in scioltezza.

Ormai siamo al delirio di onnipotenza. Dopo essersi presi Quirinale, Governo, maggioranza, opposizione, Csm e presto anche la Consulta, questi decidono anche quanti voti devono prendere.

L’intento politico è chiaro – le spiega Toninelli – ovvero trasformare uno dei pochi strumenti di democrazia diretta in un quesito plebiscitario a favore del Governo.

Ecco il verbale della seduta. Vedere per credere