Stabilità: dal Governo tagli alle Forze dell’ordine e nessuna visione strategica sull’immigrazione

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La Legge Stabilità è piena di buchi e ingiustizie. Già a un primo sguardo è facile accorgersi come Renzi abbia tagliato e ridotto la spesa destinata alle famiglie, per la scuola, per l’università, per la ricerca, per l’innovazione e per le Forze dell’Ordine, direttamente o indirettamente costringendo gli Enti locali a sforzi di bilancio insostenibili.
In sostanza costerà molto di più studiare, mantenere la famiglia, andare a scuola, iscriversi all’università, fare ricerca e innovazione e, soprattutto, ci sarà sempre meno sicurezza per tutti i cittadini.
La confusione del Governo si riassume in tre punti:
1) Per le c.d. “missioni di pace” è stato previsto un incremento di spesa per 850 milioni di euro sia per l’anno 2015 che per il 2016. Ci si chiede a cosa serve spendere ancora tanti soldi pubblici, considerato il costante aumento dei flussi migratori dai paesi in rivolta verso l’Italia. Il fatto che gli sbarchi aumentino dimostra quanto l’approccio italiano ed europeo nei confronti dei Paesi funestati dalla guerra sia tragicamente errato. Sono missioni che non portano pace, ma esasperazione sociale e immigrazione incontrollata.
2) Per l’immigrazione il Governo ha stanziato ulteriori 187,5 milioni di euro annui a partire dal 2015 per i rifugiati e altri 12,5 milioni di euro a decorrere dal 2015 per l’accoglienza dei minori stranieri. Soldi pubblici che si vanno ad aggiungere ai dispendiosi procedimenti giudiziari per gli immigrati e per la gestione delle carceri sempre più affollate. Soldi rivestiti di buonismo istituzionale ma che potrebbero essere investiti nel tentativo di rendere più fisiologica l’emigrazione stessa, in una rivisitazione della politica estera.
3) E per le Forze dell’Ordine? Nel testo definitivo della Legge di Stabilità si parla di 119 milioni di euro in meno per il riordino dei ruoli e del personale non direttivo delle Forze armate e di polizia. A ciò si aggiunge il rinvio delle assunzioni del personale del Corpo di Polizia per l’intero 2015, con i fondi dedicati ridotti di altri 27,2 milioni.
Manca quindi una visione strategica. Il M5S propone di unire a livello politico tre fenomeni che nella vita quotidiana sono strettamente legati: immigrazione, politica estera e sicurezza interna.
Punto centrale da cui partire è il sostegno economico alle Forze dell’Ordine, che garantiscono un servizio di base al cittadino: la sicurezza. Tagliare in questo settore, mentre aumentano gli sbarchi e cresce la tensione sociale, è pura follia.
Inoltre va completamente rivista la strategia europea in tema di immigrazione. Innanzitutto è urgente ripudiare la Convenzione di Dublino, che costringe l’Italia, per semplici ragioni di vicinanza geografica, a subire un carico insostenibile in quanto a flussi migratori.
Infine l’Italia deve conquistare una posizione autonoma in politica estera, senza rispondere ad interessi economici privati travestiti da missioni di pace. Caso per caso si valuti il sostegno italiano a interventi militari e umanitari, a partire da un obiettivo di medio termine: diminuire il disagio sociale nei Paesi più arretrati, favorire la creazione in loco di posti di lavoro e ristabilire quindi un flusso migratorio sostenibile verso l’Italia, e dall’Italia verso il resto d’Europa.
Il risultato dei tagli lineari e della disastrosa politica migratoria del Governo sarà invece quello di avere da un lato un’Italia sempre più occupata da immigrati clandestini e dall’altra un Paese in cui la sicurezza dei cittadini non potrà essere più garantita, considerato il trattamento che il Governo ha riservato, ancora una volta, per le nostre Forze dell’Ordine.