Pensioni d’oro: si possono tagliare con l’imposta sostitutiva

pensionidoro.jpg
Quando noi combattiamo una battaglia non è per lo spazio di qualche annuncio, ma continuiamo a perseguirla fino in fondo.
Ricordate le pensioni d’oro? Siamo riusciti a trovare una soluzione per ridurle senza cadere nella tagliola della Corte costituzionale. Vogliamo agire attraverso le ‘imposte sostitutive‘ che già sono presenti in diverse modalità nel sistema tributario italiano”. Il MoVimento 5 Stelle ha depositato una mozione in tal senso a prima firma Walter Rizzetto, della Commissione Lavoro.
Il documento impegna il governo a ricalibrare e aumentare le aliquote sui redditi pensionistici, innalzando il prelievo sugli assegni sopra i 90mila euro in modo da ridistribuire il gettito ottenuto sulle pensioni più povere e sulle minime. Oggi, dai 75 mila euro in su si applica comunque il 43%. Ma è giusto far pagare la stessa aliquota sia a chi guadagna 150mila euro che a chi ne prende la metà? Secondo il M5S si possono introdurre altri scaglioni dai 90 mila euro a salire, rendendo l’imposta sempre più progressiva per rimediare agli scandalosi privilegi concessi con il vecchio sistema retributivo. La progressività tra l’altro va incontro ai rilievi della Consulta.
Il principio ‘Nessuno deve restare indietro‘ rimane la stella polare del M5S che continua a lavorare con concretezza nelle istituzioni. Sulle pensioni d’oro non molleremo. Ora vedremo se il governo, una volta tanto, saprà dare seguito alle tante chiacchiere sparse al vento.