Diritto d’asilo. Con un Disegno di legge il M5S ne chiede la regolamentazione

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In Italia l’alto numero di richieste da parte degli stranieri che richiedono asilo politico, lo status di rifugiato e in generale protezione umanitaria, non può essere gestito adeguatamente anche per la mancanza di una disciplina organica della materia. Le vicende di Tor Sapienza ne sono l’esempio evidente. Le norme vigenti non sempre si sono rivelate all’altezza dell’evoluzione del fenomeno, che interessa un numero crescente di persone che arrivano nel nostro paese, mentre la Ue fa da scarica barile.
Di fatto, negli ultimi anni, ci siamo trovati a gestire i flussi migratori per lo più in chiave emergenziale, quando invece sarebbe necessario stabilire chiare e soprattutto identiche condizioni di accoglienza sull’intero territorio nazionale. Chi scappa da un paese in guerra e chiede lo status di rifugiato ha diritto ad essere accolto. Chi scappa dalla sua nazione a causa di persecuzioni politiche, ha diritto ad ottenere asilo politico. Ma non tutti quelli che arrivano in Italia ricadono in queste fattispecie.
Il Disegno di legge che ha presentato la portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle Elena Fattori ha come base la proposta elaborata dai corsisti dell’Isle 2013-2014 che ha visto apportate modifiche in fase di consegna e alla quale i cittadini stanno contribuendo direttamente su Lex.
Si sostanzia nell’armonizzazione del diritto di asilo previsto dall’art. 10 della Costituzione che dà praticamente mandato al Parlamento di regolamentarlo ma che in 60 anni di vita della Carta, nessuno si è mai preso la briga di fare.
A cosa serve questa legge? A gestire i singoli casi di richiesta di entrata nel nostro Paese e più in generale nell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di armonizzare le norme vigenti e recepire quelle comunitarie, nonché richiamare e responsabilizzare tutta la UE rispetto ai flussi migratori.
Cosa accadrebbe a livello operativo? Verrebbero migliorate e semplificate le procedure di respingimento e accoglienza. Allo stesso tempo si ridurrebbero i lunghi tempi di attesa per l’esito della domanda di protezione internazionale, protezione sussidiaria e asilo.
In questo modo, prevedendo che anche le ambasciate possano ricevere le domande di asilo (Previsto dall’accordo di Ginevra), si darebbe anche un deterrente ai flussi migratori di massa nel nostro paese.