Quando il gatto non c’è i topi ballano: ecco come il Senato si fa le sue nomine

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Mercoledì il Consiglio di Presidenza del Senato si è riunito senza che ci fosse un rappresentante del Movimento 5 Stelle, così da poter fare liberamente e senza ostacoli i propri comodi: sospendere 11 senatori del M5S (un terzo dell’intero Gruppo) per la protesta dello Sfascia Italia e soprattutto nominarsi 3 vicesegretari generali e 13 direttori di servizio. Per farlo hanno aspettato che il questore del M5S, Laura Bottici, fosse impossibilita a partecipare al Consiglio, perchè impegnata a Carrara per portare aiuto agli alluvionati.
Vale la pena conoscere il retroscena di questa riunione.
La sera prima, l’ordine del giorno del Consiglio di Presidenza viene modificato e vengono inseriti due nuovi punti: nomine e vitalizi ai condannati. L’aggiornamento viene comunicato alla Bottici via mail alle 22.09 di martedì sera, mentre lei sta supportando le autorità di Carrara e i cittadini in presidio al Municipio. Le possibilità che legga quella mail sono pari a zero. Diversamente dalle altre volte, la mail non viene inoltrata allo staff di segreteria della senatrice.
E infatti lei non la legge e il Consiglio si svolge senza il rappresentante del M5S e soprattutto senza che il Presidente Grasso, che pure in mattina ha sentito al telefono la Bottici, la metta al corrente del nuovo ordine del giorno. Se lo avesse fatto, la Bottici si sarebbe messa di traverso per impedire nomine insensate e inutili, a cui ci siamo sempre opposti soprattutto in vista della futura riorganizzazione del Senato.
Così, il Consiglio si conclude senza che il Questore del M5S vi partecipi e senza che sia al corrente della nomina dei nuovi funzionari del Senato. La Bottici apprenderà di aver promosso 13 direttori solo in serata, leggendo finalmente la mail del giorno prima, e ne conoscerà i nomi dall’agenzia Ansa invece che da una comunicazione ufficiale del Senato.
Ad oggi, Laura Bottici non ha ancora ricevuto nessun resoconto di quella seduta del Consiglio di Presidenza, pur avendolo sollecitato più volte telefonicamente al segretario generale di Palazzo Madama.
Come si chiama quella del Presidente Grasso se non malafede? Vogliono fare le loro porcate e sanno che l’unico momento utile per metterle a segno è quando il Movimento 5 Stelle è impossibilitato ad essere presente. Quando il gatto non c’è i topi ballano, anche al Senato.