Berlusconi e Amato, lasciate perdere… per il bene del Paese

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Troppo facile. Sempre a pensare a se stesso, sempre a pensare all’inciucio. Basta. La disoccupazione aumenta, la gente muore di fame, la corruzione dilaga e Berlusconi, dopo 20 anni di totali disastri, ancora è qui che gioca al ricatto. Prima il Colle e poi le Riforme, afferma. Se mi date la grazia facciamo la riforma elettorale. E indica subito il nome del successore di Napolitano: Giuliano Amato. Uno che, qualora eletto gli concederà la grazia, come gia’ in passato gli ha concesso (tramite decreti salva rete) il mercato delle televisioni, con le quali ha deformato la rappresentazione politica e culturale del Paese. Così poi Berlusconi si presenta magari a maggio, in occasione del voto anticipato, più tirato, fresco e nuovo che mai. Ad inabissare definitivamente il Paese. In un colpo salva le sue aziende, fregandosi del fatto che tutte le altre stanno ormai chiudendo e ci piazza Amato per i prossimi 7 anni. Troppo facile. Vero? E’ invece no. E’ finito il tempo degli inciuci personali e della vecchia politica, fatta di interessi propri, feste e festini. Basta. Berlusconi ne prenda atto e si faccia definitivamente da parte. E Amato non prenda seriamente l’eventuale candidatura al Colle.
L’Italia non ha bisogno di un craxiano, lobbista, un uomo che ha sempre fatto gli interessi esclusivi dei sistemi bancari e finanziari e che nel 92 attuò il prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini. Uno da pensione d’oro (circa 31 mila euro al mese) gran parte pagata con i nostri soldi. Uno che quando è stato Ministro degli Interni, a quanto pare, riceveva con frequenza le visite di David Rossi, suicidatosi e coinvolto nello scandalo della Banca Monte dei Paschi di Siena e spesso presente alle cene di Arcore. Uno che, pur di non perdere un misero sponsor al circolo tennis di Orbetello, avrebbe sostenuto la candidatura di Mussari (numero uno di Monte dei Paschi di Siena nel 2010) alla Presidenza dell’ABI. Uno che ha sempre lavorato a fianco di Politici corrotti come Craxi, del quale era braccio destro nel periodo di tangentopoli. Uno che ha cercato di viziare il processo sullo scandalo delle tangenti di Viareggio, arrivando a chiamare addirittura una testimone, la vedova del Senatore del PSI Barsacchi, consigliandole di entrare in “quel maledetto processo” e di “non fare i nomi con i Giudici”, per “evitare frittate”.
Quei Giudici che oggi Amato dirige in qualità di Giudice membro della Corte Costituzionale e quei maledetti processi che lui stesso è chiamato a garantire sia in termini di imparzialità che di indipendenza. Condotta di gravità assoluta. Atteggiamento irrispettoso sia nei confronti degli stessi Giudici che indagavano, sia nei confronti dei cittadini che finanziano con le proprie tasse i costi dei processi e sia, soprattutto, nei confronti della stessa Costituzione, che non merita certamente simili continue umiliazioni. Giuliano Amato, uno insomma che tende per natura a strizzare l’occhio ai poteri forti, come dimostra il suo passato. Lasci perdere. D’altronde, come potrebbe esercitare il ruolo di massimo garante dopo aver fatto pressioni finalizzate ad inficiare o alterare un processo? Come potrebbe rappresentare l’unita nazionale quando ha sempre vissuto e convissuto con gente che ha spolpato, grazie alla corruzione, il Paese? Gente che ha sempre anteposto l’illegalità alla legalità, l’interesse personale a quello collettivo, quello privato a quello pubblico. Ma non scherziamo nemmeno.
Abbiamo bisogno di persone serie. Amato e Berlusconi, ormai vi conosciamo, lasciate perdere per il bene del Paese. Davvero lasciate perdere. Pensiamo piuttosto ad un Presidente garante di tutti, onesto e senza alcun scheletro nell’armadio per il Colle.