Il condono fiscale mascherato del “centro-sinistra” di Renzi

condono-tributi-ok-1.jpg
Il Governo ha presentato un disegno di legge, già approvato alla Camera e vicino ad approdare in aula al Senato, che nasconde l’ennesimo condono agli evasori sotto il nome esotico di “voluntary discolosures” (collaborazione volontaria). Il condono e lo scudo fiscale, come noto, fanno parte della tradizione berlusconiana ma con Renzi anche quest’ultima battaglia ideale del centrosinistra viene a cadere, sotto la pressione della crisi economica e di un’economia strozzata da vincoli monetari e fiscali assurdi.
Di cosa si tratta?
I detentori italiani di capitali esteri non dichiarati potranno sanare la loro posizione contributiva facendo rientrare i capitali stessi senza alcun pericolo di azione penale. L’unico inconveniente sarà una sanzione pecuniaria di molto ridotta rispetto al normale. È pur vero che il contribuente disonesto dovrà pagare l’intero ammontare delle imposte evase e non un importo una tantum come nei precedenti scudi fiscali e che la collaborazione con lo Stato non sarà coperta da anonimato, ma l’inibizione dell’azione penale garantisce una libertà di manovra assoluta al grande evasore. Un quadro legislativo di questo tipo, infatti, incentiva evasioni future perché sarà molto facile, in poco tempo e con quasi nessun costo, sanare la propria posizione illegittima. Stiamo parlando di una agevole scappatoia per i contribuenti disonesti.
Fosse solo questo, non saremmo sorpresi per l’ennesima deroga ai principi tributari, ma c’è ben altro. In particolare desta sincero scandalo l’estensione dei privilegi sopra descritti anche ai capitali interni. Come dire che l’evasore di imposte quali Iva, Irpef, Ires, Irap e altre potrà autodenunciarsi evitando agilmente la galera e pagando una sanzione ridicola, anche se i suoi capitali risiedono in Italia. Come al solito norme di questa portata aumentano la diseguaglianza sociale penalizzando i lavoratori dipendenti, che si vedono sottrarre contributi e imposte direttamente dalla busta paga o quando fanno la spesa (Iva).
Il M5S si sta battendo in commissione Giustizia e Finanze del Senato con numerosi emendamenti nel tentativo di limitare i danni, poco o nulla aiutato da una stampa che in gran parte tace omertosa, mentre con Berlusconi usava il bastone.
Ciò che è più inaccettabile di questa norma a misura di grandi evasori è la ragione di fondo che la ispira. Un Governo che impicca i suoi cittadini all’albero dell’euro e della Troika europea è costretto a trovare nuovi fondi favorendo l’evasione futura. Invece che progettare una politica industriale e di investimenti produttivi deve mendicare euro da chi evade ed esporta capitali. È un modello di sviluppo alla giornata, iniquo, fondato sulla deroga e i condoni di Stato. L’alternativa del M5S si inserisce invece nel solco della legalità, della certezza della pena e della sovranità monetaria e fiscale che consente investimenti, benessere e minore diseguaglianza sociale.
Col condono fiscale mascherato di Renzi i rimasugli di una sinistra che fu vengono gettati in pasto alla tecnocrazia europea. Il prezzo dell’euro e della mancata sovranità è una totale scomparsa dei valori politici e morali. Centro-destra e centro-sinistra non esistono più, sostituiti da Governi del Presidente, dell’euro e della finanza internazionale.
Il M5S è l’anti-Sistema, e questo nuovo condono ne è la dimostrazione.