Jobs Act: meno diritti e più precarietà, l’unica speranza è il #redditodicittadinanza

jobs_act_usb_img.jpg Mentre l’Aula del Senato vota l’ennesima fiducia, trasformando in legge il Jobs Act, una marea di senatori sono pronti con i loro trolley per tornare nei territori ad ascoltare, così dicono, i bisogni della gente. Ma oggi la gente a cui prestare attenzione era a pochi metri da questo Senato: sono i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e i giovani senza futuro scesi in piazza per dire NO proprio al Jobs Act.
Sappiamo che questa legge delega, con cui il premier Renzi si è tanto pavoneggiato, renderà questi uomini e queste donne ancora più schiavi, ancora più arrabbiati, e scatenerà una guerra tra poveri, frutto di una precarietà dilagante. Eppure la politica si arrocca nei Palazzi e non è capace di ascoltare i bisogni veri del Paese.
Da oggi, invece di avere più lavoro, grazie al Jobs Act avremo lavoratori di 1° e di 2° categoria (lavoratori assunti a tempo indeterminato e lavoratori assunti a tutele crescenti), sarà molto più semplice ricattarli attraverso il demansionamento e anche il diritto alla privacy andrà a farsi benedire.
In questi mesi di dura opposizione, il Movimento 5 Stelle ha ripetuto, fino a sgolarsi, che questo provvedimento restringe i diritti dei lavoratori e crea precariato.
Ora il governo, dovrà emanare i decreti legislativi e con questi porrà definitivamente fine ad ogni diritto dei lavoratori, per favorire l’arrivo in Italia dei grandi speculatori internazionali, che sfrutteranno senza pudore il capitale umano del nostro Paese convertendo l’Italia in un Paese di mano d’opera a basso costo e, quindi, annullando ogni tipo di crescita.
In un Paese in cui chiudono le imprese e nascono nuove mafie, il Movimento 5 Stelle ha il dovere di pensare al futuro di questo Paese e al suo sviluppo sostenibile, di pensare a chi non ha un lavoro, a chi pur avendolo non arriva a fine mese e alle tante piccole e medie imprese che costituiscono il 94% del settore produttivo ma sono lasciate sole da questo governo.
La strada da perseguire e che abbiamo indicato con chiarezza è il reddito di cittadinanza, l’unico modo per restituire a chi è rimasto indietro una vita dignitosa, senza paura del domani e senza precarietà.
In una giornata nera come questa, in cui il Parlamento consegna al Paese questo vergognoso Jobs Act, almeno una luce in fondo al tunnel si vede: è la nostra proposta sul reddito di cittadinanza, che da oggi è in Commissione Lavoro al Senato. Il futuro ricomincia da qui.
M5S Senato