M5S: il governo insiste sui derivati malgrado 34 miliardi di perdite

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“Intanto ci colpisce che nessuno dal ministero
dell’Economia sia venuto a rispondere sul tema delicatissimo dei derivati
dello
Stato”. Lo denunciano i deputati M5S che oggi in aula, con Dino Alberti e
Daniele Pesco, hanno interpellato sul tema il governo, la cui risposta è
arrivata dal sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano.
 “Forse i sottosegretari del Mef sono
impegnati a calcolare i danni futuri del Jobs Act. Fatto sta che ancora una
volta il governo non ha spiegato se ha intenzione di avvalersi della facoltà di
depositare un pegno presso le banche d’affari con cui ha sottoscritto contratti
derivati. E non ha chiarito, eventualmente, quanti miliardi verranno sborsati a
garanzia”, aggiungono Alberti e Pesco.
“Di sicuro dalla risposta di Cassano – proseguono i due pentastellati – abbiamo
compreso che il governo insisterà malauguratamente in queste operazioni in
strumenti derivati sul debito, malgrado finora il valore mark to market del
portafoglio abbia accumulato una perdita di 34,4 miliardi di euro
“.
La morale è che continuiamo a fare regali alle banche private dopo i 7,5
miliardi della rivalutazione delle quote di Bankitalia.
Chi firmò negli anni
’90 questi contratti? Guarda caso alla direzione del Tesoro c’era Mario Draghi,
poi diventato managing director di Goldman Sachs, uno degli istituti che ora si
gioverà delle nostre garanzie. Le risorse della Repubblica – chiude il M5S
Camera – andrebbero utilizzare per spesa sociale e investimenti produttivi, non
per fare regali ai soliti noti”.