I finti tagli alle spese militari di Renzi & Pinotti

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Con la legge di stabilità presentata in Commissione al Senato, il Bilancio della Difesa sembra sostenere tagli consistenti rispetto agli altri ministeri. Ma non è proprio così. Su 20 miliardi di euro ci hanno raccontato di aver tagliato circa 500 milioni per il 2015 e 600 milioni per il 2016. Invece, le spese per gli investimenti nella Difesa sono state “spostate” e fatte gravare sul bilancio del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo economico, ed è una prassi che si perpetua anno dopo anno nel silenzio della politica.
Quanto costa realmente la Difesa in Italia?
Esiste un bilancio scritto nero su bianco e uno “parallelo”. In questo modo, sul bilancio della Difesa risulta una dotazione di circa 20 mld di euro destinati in gran parte alle spese per il personale e le strutture. Invece, le risorse destinate gli investimenti come l’acquisto di mezzi militari tra cui navi ed F35, vengono imputate al MEF e al MISE e graveranno sui loro bilanci.
In particolare, leggendo i dati riportati nel dossier del Centro studi del Senato, si evince che siano stati spostati circa 758 mln nel triennio per interventi nell’industria aeronautica e aerospaziale, e ancora 3 miliardi 700 mln per interventi agevolativi nel settore aeronautico e 1 miliardo 700 mln per unità navali. Si ricordano, inoltre, una serie di programmi integralmente o parzialmente finanziati con le risorse del Ministero dello Sviluppo Economico e che riguardano aerei, fregate e mezzi blindati.
Il Movimento 5 stelle vuole chiarezza. Riteniamo necessario che questi dati vengano inseriti nel bilancio della difesa e computati correttamente. Chiediamo al ministro Pinotti un bilancio che sia unico e trasparente e che ci faccia capire, finalmente, a quanto ammonta la spesa per la Difesa in Italia.