#TerzoSettore, lettera al Garante della Concorrenza. Epifani ha paura?

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Ricordate la riforma del Terzo Settore, quella che metteva mano a coop e no profit? E’ in realtà una maxi operazione di svuotamento dello stato sociale, privatizzazione e finanziarizzazione dei bisogni a tutto vantaggio delle coop, che l’accoppiata Renzi-Poletti vuole realizzare con la Legge Delega. Noi l’avevamo denunciato con forza, ma questa Riforma s’ha da fare, senza se e senza ma: vietato chiedere informazioni, chiarimenti, sollevare criticità.
Il Pd vuole il silenzio assoluto sul provvedimento perché sa che stanno giocando sporco sulla pelle e sulla salute dei cittadini, in nome degli affari loro. Ne abbiamo avuto prova quando, prima di Natale, in commissione Attività Produttive (che deve dare parere sulla Riforma) sull’argomento avevamo chiesto di audire Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
In particolare, a Pitruzzella avremmo voluto chiedere un parere sull’articolo 4 della Legge Delega, e una spiegazione sulla misteriosa regalìa secondo cui le imprese sociali potranno distribuire utili (e dove finisce il no profit?), intervenire in un gamma sempre più vasta di settori, aprire le porte dei loro Cda a soggetti privati e alle pubbliche amministrazione – il tutto in assenza di controllo da enti terzi. Insomma, le coop saranno autorizzate per legge alla concorrenza sleale verso le altre aziende che operano negli stessi campi.
Si trattava di una richiesta assolutamente lecita e pertinente, ma il presidente della commissione, quel Guglielmo Epifani già segretario generale della Cgil e segretario del Pd, ha opposto un secco no. Perché questo rifiuto, se non hanno nulla da temere? Non gli è bastata come campanello d’allarme l’inchiesta di Mafia Capitale, Buzzi e il suo giro di coop?
Noi non demordiamo, e abbiamo inviato ad Epifani una richiesta formale di audizione. Giovedì 8 gennaio ci ha risposto, indovinate come? Con un altro “no”. E perché mai, di grazia? Epifani ha sostenuto che sulla Riforma erano già state svolte numerose audizioni in sede referente, la commissione Affari Sociali, per cui non rilevava la necessità di compierne altre eccetera eccetera. Ma a dirla tutta, i soggetti ascoltati in quella commissione erano tutti del mondo del no profit: associazioni, federazioni, fondazioni che operano nel sociale. La nostra richiesta era insomma “fuori sintonia” (la loro), perché dal garante della concorrenza avremmo potuto ricevere elementi diversi.
Ma non finisce qui. La seconda motivazione di Epifani è un vero capolavoro di ipocrisia, sentite questa: a suo parere non era sensato ascoltare Pitruzzella dal momento che l’autorità da lui presieduta si occupa di concorrenza, mentre il mondo del no profit per sua natura non sarebbe sottoposto alle regole del mercato. Già, peccato che con questa Riforma le società del Terzo Settore nel mercato ci entreranno eccome, con tutte le scarpe: ed era proprio questo che volevamo chiedere al garante!
Continuando a non demordere, ora bypassiamo PD & compagnia cantante e inviamo la nostra richiesta direttamente all’Autorità. A Pitruzzella chiediamo in particolare se sarebbe ancora giustificato il regime agevolato per quelle imprese che dovessero raggiungere dimensioni e livelli di fatturato molto “profit”, e come considera l’assenza di controlli sui requisiti necessari per la qualifica di impresa sociale.
Auspichiamo che la sua risposta ci giunga quanto prima, vi terremo informati. Nel frattempo sarebbe fondamentale che in queste settimane le realtà sane che operano nel Terzo Settore, che sappiamo essere contrarie a questa riforma, prendano le distanze dal provvedimento e facciano sentire la loro voce. Borbottare non basta: serve opporsi. Orsù, fatevi coraggio!
I deputati M5S delle commissioni Affari Sociali e Attività Produttive
Scarica la lettera al Garante della Concorrenza Pitruzzella