Giustizia: il ministro Orlando e la riforma fantasma

bilancia giustizia asimmetrica.jpg Insufficienti, se non fallimentari, figlie dirette ed evidenti del Patto del Nazareno, che mina alla base qualsiasi intento autenticamente riformatore. Sono queste le politiche del governo in materia di giustizia: assolutamente insoddisfacenti. È la risposta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle al Ministro Andrea Orlando che ha illustrato in Aula alla Camera e al Senato la sua relazione annuale come Guardasigilli.
Nel nostro Paese dove la corruzione, dice il ministro, ‘ha raggiunto dimensioni intollerabili’ e dove politica e criminalità vanno a braccetto – come hanno dimostrato l’inchiesta su Mafia Capitale, lo scandalo dell’Expo, nel Mose di Venezia o nelle inchieste sulla Tav – la prima cosa da fare sarebbe stata approvare velocemente un pacchetto di legge anticorruzione. Come quello che giace in Senato da due anni e che il M5S ha chiesto ripetutamente di discutere.
Invece abbiamo assistito a continui ‘boicottaggi’ di Governo e maggioranza alla nostra legge anticorruzione: una proposta efficace che reintroduceva il reato di falso in bilancio. Il governo con il suo emendamento ha infilato lo zampino per lasciare le cose esattamente come le aveva predisposte Berlusconi, su misura per se stesso. È arrivato perfino a presentare, alla vigilia di Natale, il decreto “delega fiscale” con l’impunità a chi froda o evade fino al 3% dell’imponibile dichiarato. Un’aggiustatina che avrebbe ridato la piena agibilità politica a Berlusconi.
La corruzione, il falso in bilancio, le carceri affollate, i processi civili, la prescrizione, i rapporti costanti tra mafie: questi i veri punti dolenti della giustizia in Italia, cosa è stato fatto fino ad oggi? Nulla. Per venti anni la sinistra si è lamentata di Berlusconi, oggi al Governo risulta essere inconcludente e velleitaria. Chi paga tutto questo? Ovviamente i cittadini onesti, mortificati nella corruzione di una politica che non vara leggi severe perché ha interesse a difendere le proprie ‘manine sporche’ che salvano gli amici degli amici.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Senato una risoluzione che impegna il governo a rendere noto al Parlamento il contenuto del Patto del Nazareno, con particolare riferimento agli aspetti sulla giustizia penale e civile.
A far luce sulle modalità con cui la vigilia di Natale il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo di attuazione della legge delega fiscale.
Ad approvare velocemente le leggi anticorruzione, ripristinando un’efficace disciplina del falso in bilancio, dei reati fiscali e potenziando le norme sull’autoriciclaggio.
Sollecitiamo anche l’esame delle proposte di riforma che riguardano i reati ambientali e la criminalità economica. Per questi reati è necessario potenziare il sistema sanzionatorio vigente in Italia che la rende il fanalino di coda fra i paesi europei.
Nella nostra risoluzione accendiamo i fari anche sulle carceri. Il miglioramento delle condizioni di detenzione, con particolare riferimento a malati, minori e madri. La promozione di forme di lavoro per i detenuti che possono essere rieducati, formati e reinseriti nella società con vantaggio per tutti. Sugli appalti pubblici per l’edilizia penitenziaria chiediamo l’ampliamento e l’ammodernamento delle strutture esistenti con piena trasparenza e con procedure ordinarie.
Per una vera ed efficace riforma della Giustizia ci sono le nostre proposte di legge, che non fanno favori a nessuno. Ma anche oggi, in Senato, la maggioranza dei componenti ha dimostrato di non remare a favore del cambiamento: la risoluzione M5s è stata respinta.
M5S Parlamento