Reddito di cittadinanza: M5S, Camusso spieghi il contraddittorio ‘no’ della Cgil

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“Oggi in Commissione Lavoro nel corso della audizioni sul Jobs Act, la segretaria della CGIL Susanna Camusso ha dichiarato la necessità di introdurre misure di tutela per coloro che vivono sotto la soglia di povertà. Nella stessa Commissione del Senato, è in discussione da dieci giorni la proposta di legge del M5S sul Reddito di Cittadinanza che permetterebbe a 9 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà di raggiungere un reddito di almeno 780 euro netti mensili. Cittadini che verrebbero avviati verso un percorso di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro e al tempo stesso seguirebbero un progetto di impegno settimanale per la collettività” lo dichiara Nunzia Catalfo, capogruppo M5S in Commissione Lavoro.
“Una misura quella del Reddito di Cittadinanza che è necessaria per rendere illegale la povertà e strappare milioni di cittadini dalle grinfie del potere di intermediazione delle mafie e del voto di scambio come ribadito da don Luigi Ciotti e Libera” continua la Catalfo. “La Camusso spieghi per quale motivo il rappresentante della Cgil ascoltato in audizione al Senato la scorsa settimana, in maniera contraddittoria ha avversato la nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza – continua la rappresentante del M5S. “Una assurda contrarietà, dal momento che sul provvedimento esistono tutte le coperture finanziarie, così come certificato dalle Commissione Bilancio di Senato e Camera” prosegue l’esponente del M5S. “Ribadiamo la necessità di un confronto pubblico con la Cgil su Reddito di cittadinanza e Jobs act” conclude la Catalfo.